Home > Altro > Archivio > Wall Street è crollata di nuovo: motivi e conseguenze

Wall Street è crollata di nuovo: motivi e conseguenze

mercoledì 28 febbraio 2018, di C. G.

Di nuovo tonfo per Wall Street. Tutti i principali indici del mercato azionario statunitense hanno archiviato la sessione di martedì con ribassi superiori al punto percentuale.

Tra i motivi che hanno determinato la battuta d’arresto sicuramente la testimonianza di Jerome Powell, nuovo presidente Fed, davanti al Congresso degli Stati Uniti d’America.

Le conseguenze della frenata di Wall Street sono state immediatamente percepite dalle Borse asiatiche, tutte assoggettate ad un clima di vendite generalizzato.

Il mercato azionario USA

Tutti i principali indici di Wall Street hanno archiviato la sessione di martedì con imponenti ribassi. A registrare le perdite peggiori, però, è stato l’S&P 500, che ha concluso gli scambi con una flessione dell’1,27% su quota 2.744,28 punti.

Non è andata meglio all’indice più tech del mercato azionario statunitense: il Nasdaq ha chiuso la sessione con un rosso di 1,23 punti percentuali e si è riportato su quota 7.330,35.

Attenzione, poi, anche all’andamento del Dow Jones, che ha seguito i suoi colleghi registrando una flessione dell’1,16% ed ha archiviato gli scambi su quota 25.410,03 punti.

I motivi della flessione di Wall Street

Come già accennato, a determinare la battuta d’arresto del mercato azionario USA è stata la testimonianza di Jerome Powell al Congresso. Il nuovo presidente della Federal Reserve ha confermato la sua intenzione di procedere con l’attuale politica monetaria volta al raggiungimento del target di inflazione al 2%.

Powell ha ribadito la necessità di rialzare i tassi di interesse in modo graduale, ma il mercato azionario ha iniziato a prezzare un’accelerazione nel processo di normalizzazione del costo del denaro.

Per dirla in altre parole, i trader hanno iniziato a scommettere su un quarto rialzo dei tassi dopo le dichiarazioni di Powell, cosa che ha affossato l’andamento del mercato azionario USA proprio come accaduto all’inizio del mese di febbraio.

Le conseguenze

Il tonfo di Wall Street ha avuto immediate ripercussioni sull’andamento delle Borse asiatiche. Tutti i principali listini hanno scambiato abbondantemente sotto la parità, risentendo della debolezza giunta dall’altra parte dell’Oceano.

Il Nikkei è crollato dell’1,38% ed ha archiviato la sessione di oggi su quota 22.080,50 punti. Sull’indice ha pesato anche la decisione della Bank of Japan di ridurre gli acquisti di obbligazioni a lungo termine.

In rosso anche lo Shanghai (-0,99%) che ha chiuso a 3.259,50 punti, mentre il Kospi sudcoreano ha concluso gli scambi con un rosso del 1,17% su quota 2,427.36. Ancora aperta la Borsa di Hong Kong, attualmente in ribasso dell’1,40%.

Ancora una volta gli occhi saranno puntati sull’apertura delle Borse europee: gli osservatori cercheranno di passare al setaccio tutte le conseguenze e l’impatto della nuova brusca frenata di Wall Street.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.