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Virginia Raggi: dalla telefonata di Grillo alle intercettazioni con Marra, tutti i guai della sindaca

venerdì 27 gennaio 2017, di Alessandro Cipolla

Beppe Grillo, Virginia Raggi e Raffaele Marra: ora è il Movimento 5 Stelle nell’occhio del ciclone per conversazioni e chat via cellulare. Se finora erano state le intercettazione degli avversari politici a spianare la strada alle battaglie dei pentastellati, ora l’arma si sta rivoltando contro.

Ricapitolando: gli SMS e le conversazioni inguaiano sempre di più Raffaele Marra, le chat tra lo stesso dirigente e Virginia Raggi sono al centro dell’indagine sulla sindaca che in più, secondo fonti ben informate, si sarebbe anche beccata una sfuriata memorabile da Beppe Grillo via telefono.

Beppe Grillo sarebbe furibondo con Virginia Raggi, rea di averlo ingannato. Un messaggio simile anche se con toni più soft fu mandato settimane fa dalla sindaca a Raffaele Marra, finito poi di li a a breve agli arresti.

Una vicenda che per i continui colpi di scena potrebbe sembrare molto complessa, ma che alla fine si basa su alcuni passaggi chiave che SMS e spifferate su telefonate stanno ora parzialmente chiarendo.

In attesa di conoscere quale sarà il futuro di Virginia Raggi, c’è anche un’altra domanda che in molti si pongono.

Grillo, Raggi e Marra: il telefono che scotta

Cerchiamo di andare per ordine. Pochi mesi dopo il suo insediamento al Campidoglio alla sindaca Virginia Raggi vengono contestate alcune nomine fatte, tra cui quella di Renato Marra promosso da vice capo della Polizia Municipale a responsabile del Turismo del Comune, con un aumento di stipendio di 20.000 euro all’anno.

Ascoltata a riguardo dall’Anticorruzione capitolina, la Raggi dichiara che la nomina di Renato Marra è stata una sua decisione, senza che il potente fratello abbia minimamente interferito.

A metà dicembre però Raffaele Marra viene arrestato, con il suo cellulare che viene quindi sequestrato. Dentro ci sono chat e SMS che si vanno ad aggiungere ad alcune intercettazioni ambientali effettuate.

Raffaele Marra viene arrestato per vicende che non riguardano l’inchiesta sulla Raggi, ma quello che viene trovato nel cellulare del dirigente dimostrerebbe come, a differenza di quello dichiarato dalla sindaca, si sia invece molto prodigato per la promozione del fratello.

Sia la Raggi che Beppe Grillo sapevano benissimo che era nell’aria un avviso di garanzia per abuso d’ufficio, un atto quasi dovuto visto come la vicenda si stava evolvendo

Proprio per questo il Movimento si era affrettato ad approvare un nuovo Codice di Comportamento, che non prevede più la sospensione automatica dopo un avviso di garanzia.

Il problema è che i capi di imputazione contestati alla sindaca sono due e non uno. Oltre all’abuso d’ufficio c’è anche l’accusa di falso. La Raggi secondo gli inquirenti avrebbe mentito all’Anticorruzione quando dichiarò che la nomina di Renato Marra fu una scelta totalmente sua.

Particolare questo che ha mandato su tutte le furie Beppe Grillo. Fonti ben informate raccontano come il Garante del Movimento 5 Stelle abbia duramente strigliato durante una telefonata la Raggi, accusandola di averlo ingannato.

Il futuro della Raggi è sempre più in bilico, ma quello che sfugge a molti è per quale motivo Raffaele Marra avesse così influenza sulla sindaca.

Quale futuro per Virginia Raggi

L’inchiesta giudiziaria nei suoi confronti e tutte le polemiche che ne sono scaturite stanno provando duramente Virginia Raggi. La sindaca in pochi mesi si è ritrovata dall’essere una sorta di eroina per la conquista del Campidoglio, all’essere diventata quasi un peso per un Movimento 5 Stelle sempre più proiettato verso probabili nuove elezioni politiche.

La presunta dura telefonata di Grillo alla Raggi potrebbe sancire anche uno strappo definitivo tra i due. Di certo c’è che se anche il Garante del Movimento 5 Stelle dovesse scaricarla allora in quel momento la sindaca rimarrebbe veramente da sola.

Il problema è l’accusa di falso più che quella di abuso d’ufficio, contestazione giudiziaria questa spesso molto frequente per i primi cittadini che ogni anno effettuano decine di nomine. Se la Raggi ha mentito veramente all’Anticorruzione, in quel momento allora sarebbe indifendibile.

Resta da capire perché la Raggi si sia messa in questo pasticcio e perché, fino al momento del suo arresto, abbia sempre difeso Raffaele Marra. La sindaca avrebbe ammesso di essersi sbagliata nei suoi confronti, ma la giustificazione non sembra essere così convincente.

Il tempo probabilmente ci darà delucidazioni anche su questo aspetto, intanto in molti si chiedono se la Raggi, dopo aver mangiato il famigerato panettone in Campidoglio, riesca a fare lo stesso anche con la colomba pasquale.

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