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Valeria Fedeli, nuovo errore grammaticale: lingua italiana dimenticata dal MIUR

giovedì 21 dicembre 2017, di Simone Micocci

La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli si è resa protagonista di una nuova gaffe.

Durante il discorso pronunciato davanti agli Stati Generali sabato 16 dicembre la Ministra dell’Istruzione - la quale ha appena annunciato che in futuro non ricoprirà più questa carica - ha commesso un grave errore grammaticale mentre parlava dell’alleanza scuola-lavoro.

Nel dettaglio, la Fedeli ha dichiarato:

“C’è il rafforzamento della formazione per i docenti che svolgono le funzioni di tutor dedicate all’alternanza, perché offrano percorsi assistenza sempre più migliori a studenti e studentesse”.

Risalta subito agli occhi l’errore commesso da Valeria Fedeli: la forma “più migliori” rappresenta un errore dal punto di vista grammaticale, come viene spiegato fin dai primi anni delle scuole elementari.

Perché “più migliori” non si dice

Nella lingua italiana è sbagliato aggiungere il “più” o il “meno” a delle forme organiche che di per sé hanno valore comparativo o superlativo.

“Migliore” indica già un comparativo di maggioranza, tant’è che lo intendiamo come il “più buono” o come il “più bravo”. Aggiungendo il “più” quindi si verrebbe a realizzare una forma letterale assurda: “il più più migliore”.

Ecco perché le forme “più migliore”, così come “più peggiore” o “più ottimo” sono assolutamente sbagliate.

Discorso differente per chi dice ad esempio “molto migliore” che invece è da ritenere corretta. Ecco un esempio per capirne il motivo:

  • prendiamo la frase: “Franco tu sei molto migliore di Alessandro”;
  • sostituendo “migliore” con “più bravo” la frase sarebbe comunque corretta (“Franco tu sei molto più bravo di Alessandro”);
  • di conseguenza chi utilizza il molto al fianco di forme organiche dal valore comparativo o superlativo non commette errori grammaticali.

Un approfondimento necessario, se non altro per ricordare alla Ministra dell’Istruzione alcune basi della lingua italiana.

Tutti gli errori del MIUR rappresentato dalla Fedeli

Non si può certo dire che il periodo in cui Valeria Fedeli è stata Ministra dell’Istruzione sia stato particolarmente fortunato. Dopo la gaffe commessa per la falsa laurea della Ministra, infatti, il MIUR ha commesso diversi errori grammaticali.

Ad esempio, alla vigilia degli esami di Maturità sul sito del Ministero dell’Istruzione è comparso il termine “traccie” (anziché tracce), mentre nella seconda prova dell’esame dell’Alberghiero è stato indicato erroneamente il plurale di batterio come “battere” (e non batteri).

L’ultimo errore di grammatica il MIUR lo ha commesso qualche giorno fa: in una lettera inviata al Corriere della Sera, firmata da Valeria Fedeli, c’è un congiuntivo errato:

“sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali”.

Anziché “proseguisse”, “prosegua”. Tuttavia a prendersi le colpe dell’errore in questo caso è stato il portavoce della Ministra il quale ha revisionato il testo e lo ha mandato direttamente al giornale, senza farlo rileggere dalla Fedeli impegnata in un viaggio internazionale. Che sia stato sempre lui a scriverle il discorso dello scorso 16 dicembre? Non lo sappiamo, ma in tal caso consigliamo alla Fedeli di trovarsi un portavoce “più migliore” di questo.

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