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Ultime notizie pensioni: il contributo per i Fondi speciali si chiude nel 2017

venerdì 8 settembre 2017, di Irene Mancuso

Il 2017 è l’ultimo anno per godere del contributo di solidarietà voluto nel 2012 dalla Legge Fornero e destinato ai lavoratori e pensionati iscritti ai fondi speciali dell’Inps oramai soppressi.

Questi fondi, oramai confluiti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti Inps, sono il fondo elettrici, fondo telefonici, fondo trasporti, ex Fondo Inpdai e Fondo Volo. Ma a chi si rivolgevano e perché questa precisa misura voluta dalla Legge Fornero?

Contributo di solidarietà per gli ex Fondi speciali Inps

La misura era rivolta a tutti coloro che al 31.12.1995 avevano maturato un’anzianità presso gli ex Fondi speciali dell’Inps nella misura di 5 anni o più.
Il contributo equivale ad una decurtazione dall’assegno tra i 20 e 70 euro al mese per 13 mensilità.

E’ stato applicato partendo dal presupposto che questi fondi erogavano pensioni superiori rispetto a quelle dell’assicurazione generale obbligatoria.

Chi beneficia e chi non del contributo di solidarietà

Il contributo non coinvolge lavoratori e pensionati con un importo pari o inferiore a 5 volte il trattamento minimo Inps (€ 2.500 lordi al mese).
Non è destinato nemmeno alle pensioni o assegni di invalidità e alle pensioni di inabilità.

Sono invece coinvolti i trattamenti pensionistici di vecchiaia, anzianità, pensioni ai superstiti, le anticipate e quelle di vecchiaia introdotte dalla “legge Monti”.
Al fine di raggiungere la contribuzione di anzianità al 31/12/1995 sono utilizzate tutte le contribuzioni come la ricongiunzione, il riscatto o il riconoscimento gratuito.

Altre misure di prelievo sulle pensioni

Tale contributo genera nel corso di circa sei anni un decurtazione tra i mille e seimila euro, aggiungendosi ad altre forzature economiche toccano i pensionati della classe media.

Ad esempio, i titolari di assegni superiori 3 volte l’importo minimo Inps, sono costretti a pagare il blocco dell’indicizzazione del biennio 2012-2013 oppure casi come l’abbassamento delle fasce di perequazione dei trattamenti pensionistici.
Dal 1° gennaio 2012 è stato infatti disposto il blocco dell’indicizzazione a sfavore delle pensioni con un importo superiore 3 volte il minimo Inps.

La perequazione infatti preservava l’importo pensionistico dall’inflazione, legando l’importo delle prestazione all’aumento del costo della vita in base ai dati Istat.
Ma visto l’aumento della speranza di vita, le modalità di erogazione sono state più volte modificate dai legislatori per adattarle ai tempi.

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