Home > Altro > Archivio > Pensioni, ultime notizie: il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro (…)

Pensioni, ultime notizie: il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro è legittimo

mercoledì 6 luglio 2016, di Fiammetta Rubini

Ultime novità sul fronte pensioni e sulle pensioni d’oro. Dopo un testa a testa tra Consulta e alcune sezioni della Corte dei Conti, la Corte Costituzionale ha accolto il contributo di solidarietà sulle pensioni più alte e le cosiddette “pensioni d’oro”.

I giudici della Consulta hanno così respinto il ricorso per le questioni di costituzionalità relative al prelievo del contributo di solidarietà sulle pensioni più alte e sulle pensioni d’oro sollevate dalle sezioni della Corte dei Conti Veneto, Calabria, Campania e Umbria e dalla Commissione giurisdizionale per il personale della Camera dei deputati.

Riconoscendo la natura “solidale” di questa mossa previdenziale, il prelievo dagli assegni pensionistici di importo più elevato è stato ritenuto legittimo e “giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema”.

Il nodo della questione è il prelievo dalle pensioni da 91mila euro in su del contributo di solidarietà, deciso dal governo Letta e inserito nella Legge di Stabilità del 2014 con validità triennale (la scadenza è prevista a dicembre 2016).

I ricorrenti hanno messo in discussione la costituzionalità del provvedimento, considerandolo una sorta di “tassa mascherata” per chi percepisce una pensione d’oro o un assegno pensionistico molto alto. La Consulta ha stabilito, invece, che si tratta di una mossa necessaria in via eccezionale volta a garantire equilibrio e parità tra i pensionati di oggi, oltre che un sistema previdenziale per i pensionati del futuro.

Pensioni, ultime notizie: il contributo di solidarietà pensioni d’oro è sostenibile

Il prelievo di solidarietà dalle pensioni elevate e dalle pensioni d’oro adottato dal governo Letta e con scadenza a dicembre 2016 è legittimo. La Corte Costituzionale si è così pronunciata in fatto di contributo di solidarietà degli importi pensionistici fino a 30 volte superiori alle pensioni minime. La Consulta ha quindi escluso la natura tributaria del prelievo di solidarietà dalle pensioni d’oro del 2014: non si tratta affatto di una tassa, bensì di un contributo di solidarietà necessario a far quadrare tutto il circuito previdenziale di oggi e domani.

Nel comunicato ufficiale la Corte dichiara di aver “ritenuto che tale contributo rispetti il principio di progressività e temporaneità e, pur comportando innegabilmente un sacrificio sui pensionati colpiti, sia comunque sostenibile in quanto applicato solo sulle pensioni più elevate, da 14 a oltre 30 volte superiori alle pensioni minime”.

Come fa notare Repubblica, uno degli obiettivi del prelievo, che sarebbe durato solo e soltanto tre anni concludendosi quindi alla fine del 2016, c’era anche quello di aiutare i lavoratori che in quel periodo risultavano “esodati”.

All’epoca lo stesso governo Letta aveva chiarito la questione proprio per evitare un eventuale disposizione della Consulta in merito alla natura tributaria del provvedimento. La Corte Costituzionale, infatti, aveva bocciato nel 2013 una legge del governo Berlusconi poi riproposta da Monti, che imponeva un prelievo tra il 5 e il 15% sulle pensioni d’oro, ossia quelle dai 90mila euro in su.

Il contributo di solidarietà, oltre alla motivazione solidaristica, rientrava a pieno titolo del legislatore di intervenire sulle pensioni e non contrastava con gli articoli 81 e 97 della Costituzione che impongono l’equilibrio di bilancio anche per le Regioni.

Pensioni ultime notizie: contributo di solidarietà pensioni d’oro necessario per i pensionati del futuro

Un contributo ispirato a “principi di solidarietà sociale, progressivo e temporaneo” che tocca assegni pensionistici superiori almeno 14 volte il minimo Inps va valutato all’interno di un quadro che punta ad “assicurare anche le pensioni future” in un’ottica di solidarietà intergenerazionale, spiegano gli avvocati dello Stato e il legale dell’Inps, difendendo il prelievo di solidarietà sulle pensioni alte al centro delle discussioni.

L’ipotesi di incostituzionalità, dicono, non può più reggere e non è sostenibile allo stato dell’attuale congiuntura economica. Per tutelare la finanza pubblica e un trattamento quanto più equilibrato tra i pensionati bisogna infatti valutare la misura del contributo di solidarietà nell’ottica complessiva del sistema previdenziale e della solidarietà intergenerazionale. In pratica, con un occhio alla stabilità di bilancio e uno all’equilibrio del sistema previdenziale, l’obiettivo da non perdere è quello di assicurare anche in futuro gli assegni pensionistici.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.