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UE si oppone a fusione Deutsche Boerse-LSE: ai tedeschi non ne va bene una
giovedì 29 settembre 2016, di
L’Antitrust dell’Unione Europea evidenzia come la tanto voluta (dai tedeschi) fusione tra la Deutsche Boerse e il London Stock Exchange per un valore 28 miliardi di dollari possa ostacolare la concorrenza in alcuni mercati finanziari chiave.
Con la crisi della Deutsche Bank in corso, le azioni Commerzbank ai minimi degli anni ’80 e la prossima fine della Merkel, l’ostacolo dell’UE alla fusione tra Deutsche Boerse e LSE completa un quadro attuale assai complicato per la Germania.
Come se non fosse bastata la Brexit a complicare la strada dell’ok alla fusione.
La Commissione Europea ha aperto un’indagine per i prossimi quattro mesi per comprendere se la fusione Deutsche Boerse-LSE possa ridurre drasticamente la concorrenza nel trading azionario tedesco e creare una sorta di monopolio per i futures e le opzioni basate sulle azioni della Borsa Italiana.
La Deutsche Boerse e il London Stock Exchange, che avevano previsto una simile reazione da parte dell’UE, sono chiamati a rivedere gli accordi per rispondere alle preoccupazioni delle autorità di regolamentazione, ma alcuni dei punti in questione vanno al cuore della motivazione della fusione tra la borsa di Francoforte e la piazza londinese.
Fusione Deutsche Boerse-LSE: perché l’UE non ci sta
La Commissione UE ha già evidenziato alcuni dei problemi che potrebbero nascere con l’accorpamento Deutsche Boerse-LSE, primo su tutti la riduzione della concorrenza. La società risultante dalla fusione avrebbe la margin pool più grande in tutto il mondo, del valore di 150 miliardi di euro, unita ai derivati.
"I mercati finanziari svolgono una funzione essenziale per l’economia europea. Dobbiamo garantire che i partecipanti del mercato continuino ad avere accesso alle infrastrutture del mercato finanziario a condizioni competitive",
ha dichiarato il commissario europeo alla concorrenza Margrethe Vestager in un comunicato.
L’Antitrust UE dovrà pronunciarsi sul progetto di fusione il 13 febbraio, termine che potrà essere prorogato una volta che le due società avranno presentano dele concessioni.
La fusione Deutsche Boerse-LSE ha già fatto scattare l’allarme in Francia, Belgio, Portogallo e Paesi Bassi, componenti l’Euronext.