Home > Altro > Archivio > Trump difende il no al TPP: quali sono le motivazioni?
Trump difende il no al TPP: quali sono le motivazioni?
lunedì 6 novembre 2017, di
Inizia dal Giappone il tour asiatico di Donald Trump, dove ha incontrato sia il premier Shinzo Abe, uscito vittorioso dalle elezioni anticipate, sia l’imperatore Akihito. Trump ha difeso l’uscita degli Stati Uniti dal trattato di libero scambio del Pacifico, meglio conosciuto come TPP, soprattutto perché il rapporto commerciale col Giappone non è equo né reciproco. Al di là di questo, il presidente americano ha definito ottimi i rapporti con lo Stato nipponico.
Trump contro i trattati di libero scambio di Obama
Spesso in campagna elettorale Donald Trump aveva criticato i trattati di libero scambio che Barack Obama aveva firmato, come il TPP, e aveva intenzione di ratificare, come il TTIP.
Il TTIP (Trattato di libero scambio fra gli Stati Uniti e l’UE) è teoricamente ancora in fase di negoziato, nonostante molti rilevanti Paesi abbiano espresso la propria contrarietà a un mercato libero senza regole, come per esempio la Francia e più in generale l’Unione Europea, che non vuole accettare supinamente le richieste americane. Il negoziato sembra essere destinato al fallimento anche per via della contrarietà della nuova amministrazione statunitense.
Il TTP (Trattato di libero scambio del Pacifico), che invece è in vigore, ha visto l’uscita degli Stati Uniti a gennaio 2017, proprio per volere del nuovo inquilino della Casa Bianca.
Quali sono le motivazioni del no di Trump?
La critica del presidente americano arriva non per una effettiva contrarietà agli accordi commerciali, ma per la distanza che esiste nella bilancia commerciale. Il saldo dove vi è un disavanzo notevole per gli Stati Uniti non è ben visto dall’attuale inquilino della Casa Bianca.
Secondo il Dipartimento del Tesoro americano il disavanzo fra l’import e l’export con il Giappone nel 2016 è stato pari a 69 miliardi di dollari, una cifra definita enorme da Trump.
In particolar modo il presidente parla del settore delle auto: moltissimi veicoli sono stati esportati dal Giappone negli Stati Uniti, ma in quantità molto ridotta è avvenuto l’esatto opposto.
Al di là della questione commerciale, Trump ha parlato di legami fortissimi con il Giappone, che condivide la linea dura da tenere su Pyongyang, dove il tempo del dialogo, durato più di 20 anni, potrebbe essere terminato, come annuncia il presidente degli Stati Uniti.
Trump intende rivedere gli accordi commerciali per portarli a una maggiore equità e reciprocità, chiedendo al Giappone di importare beni statunitensi per colmare quindi l’attuale distanza fra export e import.
Il Giappone, che è il più grande sponsor del TPP, non intende al momento avviare nuove trattative commerciali con gli Stati Uniti, aggiungendo che il disavanzo è in via di riduzione ed è molto meno ampio rispetto a quello che gli USA hanno con la Cina.