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Travaglio e Floris celebrano il funerale di Renzi: ma l’ex premier è davvero finito?

giovedì 30 marzo 2017, di Alessandro Cipolla

Marco Travaglio reputa finito Matteo Renzi, Giovanni Floris sembra annuire: nel programma DiMartedì va in onda una sorta di de profundis verso l’ex premier, ma siamo sicuri che sia veramente finito?

Marco Travaglio non è mai stato tenero nei confronti di Matteo Renzi, sia quando da sindaco di Firenze il politico toscano cominciò la sua scalata al Partito Democratico che poi, ancora di più, quando divenne Presidente del Consiglio.

Ora che Renzi è un privato cittadino in corsa per la carica di segretario nelle primarie Pd del 30 aprile, le considerazioni di Travaglio non sono cambiate, e nel programma DiMartedì parla di un ex premier ormai sul viale del tramonto.

Oggettive difficoltà politiche a parte, siamo sicuri però che Matteo Renzi sia da considerarsi ormai bollito e la sua stagione politica definitivamente conclusa?

Travaglio contro Renzi

Giovanni Floris è sempre ben lieto di ospitare nel suo programma Marco Travaglio: la presenza del giornalista nel programma DiMartedì ha fatto compiere infatti una bella impennata agli ascolti, con il talk politico di LA7 che ha superato il concorrente Carta Bianca in onda su Rai Tre.

Nella sorta di lungo dialogo tra i due che è avvenuto durante il programma, Travaglio ha analizzato il momento attuale del Partito Democratico, non risparmiando come suo solito giudizi molto negativi riguardo Matteo Renzi.

Renzi insegue la sua coda di paglia, mira a riprendersi il partito e il governo. Quello che colpisce è che quando si riaffaccia sulla scena, la sua parola passa come l’acqua sul vetro. Non entra più quello che dice.

Secondo il Travaglio pensiero, da quando non è più Presidente del Consiglio e neanche segretario del Partito Democratico, i media e l’opinione pubblica non avrebbero più interesse a seguire le dichiarazioni di Renzi.

Un declino mediatico che sarebbe una sorta di anticamera della fine del renzismo, con gli italiani che avrebbero già messo nel dimenticatoio Renzi e sarebbero pronti a voltare pagina. Ma siamo sicuri che sia proprio così?

Renzi è veramente finito?

Matteo Renzi non sta attraversando il suo migliore momento politico da quando è comparso sulla scena nazionale. Le difficoltà sia sue personali che del Partito Democratico sono evidenti, con gli ultimi sondaggi politici elettorali che danno i dem ben staccati dal Movimento 5 Stelle.

La vicenda Consip poi ha gettato delle ombre sul cosiddetto Giglio Magico, oltre ad aver coinvolto direttamente papà Tiziano che risulta indagato così come il ministro dello Sport Luca Lotti, da sempre molto vicino all’ex premier.

L’attuale Pd è un partito indebolito dall’abbandono dei bersaniani e dai conflitti interni scaturiti dalle primarie. In questo senso, la modalità con cui i democratici scelgono il loro segretario è un po’ una sorta di arma a doppio taglio.

Se da una parte le primarie garantiscono una più che discreta visibilità mediatica al partito e ai candidati, dall’altro lato le continue frecciate tra i vari aspiranti segretari mettono a nudo problematiche interne ed esterne.

Matteo Renzi al momento è concentrato sulle primarie del prossimo 30 aprile. I pronostici sono tutti dalla sua parte, ma l’ex premier non vuole correre il rischio di non superare il 50% al primo turno, per poi doversi giocare la segreteria al ballottaggio durante l’Assemblea Nazionale.

Vinte le primarie, l’obiettivo di Renzi è quello di tornare a Palazzo Chigi. Difficile che questo possa avvenire con il Partito Democratico che vince le elezioni, molto più facile con alleanze strette post voto.

Pronostici elettorali a parte, con Renzi Travaglio non deve fare lo stesso errore che è stato commesso troppe volte anche con Silvio Berlusconi: dare per finito un leader che comunque possiede grande appeal sugli italiani.

Quante volte Berlusconi è stato dato come in declino ed invece poi alla fine è riuscito a piazzare la zampata decisiva? Nel 2013 Bersani sentiva già la vittoria in tasca eppure il leader di Forza Italia ha sfiorato una clamorosa vittoria.

Se Matteo Renzi ha conquistato la base del Pd e ottenuto alle elezioni Europee il 41% questo non è avvenuto per caso. Di errori ne sono stati fatti diversi, ma le capacità comunicative dell’ex premier sono fuori discussione.

Se dalle primarie dovesse arrivare una netta vittoria, Renzi a quel punto avrebbe un partito compatto dalla sua parte che comunque è pur sempre al momento la seconda forza del paese. Una buona campagna elettorale fatta toccando i tasti giusti potrebbe poi fare il resto.

Si deve essere molto cauti quindi prima di considerare Matteo Renzi politicamente già finito, anche perché se ci si guarda intorno non sembrerebbe che ci siano altri fenomeni della politica italiana in grado di poter far breccia in maniera massiccia nell’elettorato.

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