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Tassi sui bond europei ai minimi. Prosegue la rincorsa al Bund, ma c’è rischio bolla
lunedì 12 maggio 2014, di
Non accenna a fermarsi la discesa dei rendimenti sui titoli di stato della periferia europea, che continuano così a inseguire i tassi attualmente mostrati dal Bund tedesco, considerato il benchmark per il mercato obbligazionario europeo grazie alla solidità dell’economia teutonica e delle sue finanze pubbliche. Il rendimento del BTp a diei anni è sceso sotto la soglia del 3%, aggiornando i minimi storici. Prosegue anche il rally dei Bonos, con il tasso decennale sceso al 2,91%. Da inizio anno il bond governativo italiano decennale ha visto i tassi scendere dal 4,08% al 2,95%, mentre il bond pubblico di Madrid, sempre con scadenza decennale, ha sperimentato un crollo del rendimento dal 4,13% al 2,91%. In realtà non sono soltanto Italia e Spagna a beneficiare del favorevole trend per i titoli di stato.
Nel resto della periferia europea, dove troviamo i paesi più in difficoltà, la tendenza al ribasso dei tassi è ancor più evidente. Il rendimento del bond governativo decennale della Grecia è sceso al 6,04% dall’8,4% di inizio anno. Nell’estate del 2012, però, i titoli pubblici di Atene erano considerati ormai carta straccia, con il paese ellenico a un passo dalla bancarotta e dall’uscita dall’euro. Da quel momento è iniziata la riscossa per un rendimento medio che si aggira intorno al 400%. Molto bene anche il Portogallo, da poco tornato a finanziarsi autonomamente sul mercato dei capitali. I tassi sui bond decennali di Lisbona sono passati dal 6% di inizio anno al 3,53% attuale.
E che dire poi della rinascita dell’Irlanda. I bond governativi a dieci anni di Dublino mostrano tassi al 2,65% (dal 3,45% circa di inizio anno). Ciò vuol dire che l’Irlanda si sta finanziando sui mercati internazionali a un costo più basso rispetto al Regno Unito. A questo punto gli investitori potrebbero iniziare a chiedersi se la costante compressione dei rendimenti sui bond dei PIIGS, sempre più vicini al tasso decennale del Bund (1,45% dall’1,94% di inizio anno), non possa provocare una pericolosa bolla sull’obbligazionario europeo. Qualche investitore di grosso calibro ha già cominciato a ridurre l’esposizione su questa categoria di bond.
Ad esempio la casa di investimenti americana BlackRock ha annunciato di aver venduto grossi quantitativi di titoli di stato europei “alla luce della significativa compressione del differenziale rispetto ai Bund nelle ultime settimane e delle aspettative eccessive che si sono create sul mercato per un imminente quantitative easing nell’eurozona”. Molti economisti ritengono che la BCE non farà necessariamente qualcosa a giugno e nei prossimi mesi. Tuttavia secondo gli esperti di Royal Bank of Scotland, gli spread di Italia e Spagna continuerano a contrarsi fino a 100 punti base (attualmente lo spread Btp-Bund è a 150, ma venerdì è sceso fino a 146 punti base).