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Tasse e disoccupazione giovanile alle stelle: italiani in difficoltà
mercoledì 9 gennaio 2013, di
Crollano i consumi, aumentano le tasse e la disoccupazione giovanile è alle stelle: gli italiani sempre più poveri e sempre più in difficoltà sono in procinto di attraversare un 2013 in cui le cose non cambieranno di una virgola, anzi. Se l’IMU ha arricchito le casse dello Stato nel 2012, quest’anno saranno molte le tasse che i contribuenti saranno obbligati a pagare: la Tares, ovvero la tassa dei rifiuti, è solo una imposta in più che si aggiunge agli innumerevoli aumenti previsti nel 2013.
Pressione fiscale quasi al 45%
Nei primi 9 mesi del 2012 l’incidenza delle entrate fiscali sul Pil ha registrato un incremento dell’1,6%, passando dal 43,2% dello stesso periodo nel 2011 al 44,8%. L’Istat, inoltre, comunicando il suo nuovo bollettino di guerra ha parlato di un incremento "significativo" della pressione fiscale nel terzo trimestre, visto l’aumento di 2,2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2011 (dal 43,5% al 45,7%).
Con i consumi scesi al livello del dopoguerra, e i redditi delle famiglie che nel terzo trimestre 2012 hanno registrato una riduzione dell’1,9%, l’uscita dal tunnel sembra essere ancora molto lontana.
I numeri significativi, infatti, sono quelli esclusivamente riferiti al risparmio, che incrementa dello 0,3% rispetto all’anno scorso e dello 0,8% rispetto allo scorso trimestre.
Nel terzo trimestre 2012, le entrate nelle casse dello Stato hanno registrato un aumento del 3,6%, grazie al rialzo delle imposte dirette (+3,4%), delle imposte indirette (6,9%, vedi Imu) e delle altre entrate correnti (+6,7%).
A fronte di ciò, tuttavia, migliora il deficit pubblico, sceso al 3,7% (-0,5%), anche se si vede ancora nero sul fronte consumi e un’impossibile conseguente crescita del Pil.
Disoccupazione giovanile: ancora un nuovo record
Le cattive notizie non finiscono qui, visto che l’Istat ha comunicato anche che a novembre il tasso di disoccupazione è rimasto invariato all’11,1% (+1,8% rispetto a novembre 2011). Il record tuttavia si stabilisce per il tasso di disoccupazione giovanile, che coinvolge i ragazzi compresi tra i 15 e i 24 anni, che ha segnato un nuovo record: 37,1% (+0,7% rispetto a ottobre e +5% rispetto a novembre 2011).
E’ il livello più elevato da quando si calcola il tasso di disoccupazione dall’inizio delle serie storiche trimestrali (1992) e mensili (2004).