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Tasi 2015: compilazione modello F24 per l’acconto del 16 giugno. Ecco la guida

venerdì 22 maggio 2015, di Vittoria Patanè

Entro il prossimo 16 giugno i contribuenti italiani dovranno procedere al versamento della prima rata (acconto) di Tasi e Imu 2015. Vi abbiamo già parlato del caos relativo ad aliquote e delibere (per saperne di più consultare il seguente articolo).

In questa sede vi parleremo invece della modalità di compilazione del modello F24 per i contribuenti che decideranno di utilizzare questa forma di versamento.

Prima di illustrarvi le regole generali, ricordiamo che la scadenza per il pagamento della prima rata è stata fissata per il prossimo 16 giugno.

Ecco dunque una guida alla compilazione del Modello F24, utile per il pagamento della Tasi 2015

Tasi 2015: modalità di pagamento
I contribuenti italiani hanno a disposizione due diverse modalità per procedere al versamento della prima rata dell’imposta sui servizi indivisibili:

 bollettino c/c postale che il Comune ha la possibilità di inviare precompilato a casa
 modello F24.

Tasi 2015: codici tributo
Nel caso in cui il contribuente opti per il pagamento tramite modello F24, modalità consigliata soprattutto per coloro che intendono utilizzare il credito in compensazione, i codici tributo da inserire all’interno del modulo sono i seguenti:

 3958” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili su abitazione principale e relative pertinenze – art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 e succ. modif.”
 “3959” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili per fabbricati rurali ad uso strumentale – art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 e succ. modif.
 3960” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili per le aree fabbricabili – art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 e succ. modif.
 “3961” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili per altri fabbricati – art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 e succ. modif.”

Tasi 2015: sanzioni e interessi
Nel caso in cui, tramite il modello F24 il contribuente debba effettuare il pagamento delle sanzioni e degli interessi dovuti a seguito dell’attività di controllo, i codici tributo da inserire sono i seguenti:

 “3962” denominato “TASI - tributo per i servizi indivisibili - art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 e succ. modif. – INTERESSI”
 “3963” denominato “TASI - tributo per i servizi indivisibili - art. 1, c. 639, L. n. 147/2013 e succ. modif. – SANZIONI”

Tasi 2015: compilazione modello F24
In primis occorrerrà compilare il quadro relativo ai dati nel contribuente. Al suo interno dovranno essere inseriti negli appositi campi:
 il codice fiscale,
 i dati anagrafici,
 il domicilio fiscale.

Nel caso in cui ci fosse un un coobbligato, vale a dire un erede, genitore, tutore o curatore fallimentare, dovrà essere inserito il codice fiscale di quest’ultimo nell’apposito campo, nonché il codice relativo a questo soggetto, che si può trovare consultando l’apposita tabella pubblicata dall’Agenzia delle Entrate:
 genitore o tutore: codice 02,
 curatore fallimentare: codice 03,
 erede: codice 07.

All’interno del modello F24 i suddetti codici tributo sono esposti nella “SEZIONE IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI” in corrispondenza delle somme indicate esclusivamente nella colonna “importi a debito versati”. Ecco le indicazioni da seguire per la corretta compilazione del modulo:

 lo spazio codice identificativo dovrà essere compilato solo nel caso in cui esso sia stato previsto dal Comune.
 nello spazio “codice ente/codice comune”, il contribuente dovrà inserire il codice catastale del Comune nel cui territorio sono situati gli immobili. Il codice è reperibile nella tabella pubblicata sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it che trovate qui (Roma: H501, Milano F205);
 lo spazio “Ravv.”, dovrà essere barrato solo nel caso in cui il pagamento si riferisce al ravvedimento;
 lo spazio “Acc”, dovrà essere barrato dal contribuente se il pagamento si riferisce all’acconto;
 lo spazio “Saldo”, si dovrà barrare se il pagamento si riferisce al saldo. Nel caso in cui il pagamento è effettuato in unica soluzione per acconto e saldo, barrare entrambe le caselle;
 nello spazio “Numero immobili”, il contribuente dovrà indicare il numero degli immobili (massimo 3 cifre) soggetti al pagamento;
 nello spazio “Anno di riferimento”, indicare l’anno d’imposta cui si riferisce il pagamento. Nel caso in cui sia barrato lo spazio “Ravv.” indicare l’anno in cui l’imposta avrebbe dovuto essere versata;
 nella casella importi a debito versati va inserita la somma da pagare per il numero totale degli immobili a cui si riferisce il rigo, al netto delle detrazioni (come quelle sulla prima casa);
 nello spazio dedicato alle compensazioni, si segna l’eventuale credito utilizzato;
 nella casella G si segna la somma degli importi a debito,
 nella casella H la somma delle eventuali compensazioni;
 nella casella I il saldo il risultato della sottrazione G-H.

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