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Standard & Poor’s: multa da 1 mld di dollari. In America anche i grandi pagano mentre continua l’inchiesta italiana

lunedì 19 gennaio 2015, di Vittoria Patanè

E’la più grande, è una delle tre sorelle del rating che "comandano" la finanza mondiale, è potente. Ha sbagliato. Sono passati 7 anni dal crac americano causato dai mutui subprime, quello stesso crac che ha innescato un effetto a catena che ha portato in Europa una crisi che sembra non finire mai. Quell’errore, oggi, stiamo continuando a pagarlo noi.

Due giorni fa, Standard & Poor’s avrebbe raggiunto un’intesa con il Dipartimento di Giustizia Americano. Un accorto che prevede che l’agenzia paghi 1 miliardo di dollari di sanzione per quello che ha fatto, per quello che ha causato.

L’accusa infatti è pesantissima: aver gonfiato il giudizio relativo a obbligazioni bancarie e ABS garantiti da mutui subprime, originando una bolla immobiliare di portata talmente ampia da distruggere la finanza mondiale. Il fallimento di Lehman Brothers, il quasi crollo di tutte le altre banche americane, l’intervento del Governo lo hanno scontato non solo gli statunitensi, ma anche i risparmiatori europei e italiani.

Nel corso degli anni il Dipartimento di giustizia le ha punite tutte, una per una, con sanzioni che oggi hanno raggiunto i 56 miliardi di dollari (si pensi che la sola Bank of America è stata multata nel 2014 per 17 miliardi). Nonostante ciò, sembra che per "i colpevoli" il gioco sia valso la candela, ci hanno guadagnato comunque.

Standard & Poor’s: l’inchiesta italia
Forse, se la sanzione fosse arrivata prima, avrebbe risparmiato un bel po’ di problemi anche a noi. Per nulla appagata da quanto successo nel 2008 infatti, Standard & Poor’s avrebbe continuato a dare giudizi "falsi", con l’unico scopo di gonfiare il portafoglio dei propri vertici e dei propri clienti. A pagarne il prezzo è stata anche l’Italia. Questo almeno è quello che pensano i giudici italiani che hanno deciso di aprire un’inchiesta sul rating del debito sovrano italiano arrivato poco prima dell’attacco speculativo ai Btp nel 2011 (ricordate il celeberrimo spread a 575 punti base?) L’accusa, anche nel nostro Paese, è quella di aver manipolato il mercato.

Standard & Poor’s: la multa da 1 miliardo
Tornando in America, pare che l’intesa sia ormai stata messa nel sacco e l’annuncio formare potrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi. Ad esserne sicuro è il New York Times che specifica come, nonostante la strenua difesa tentata dall’agenzia, quest’ultima abbia cercato in tutti i modi di raggiungere sottobanco un accordo con il Dipartimento di Giustizia, affermando la volontà di soccombere alle richieste economiche dell’Autorit USA

E così, la società di rating si troverà a pagare 1 miliardo di dollari. Una cifra stratosferica, ma inferiore ai 5 miliardi inizialmente richiesti dal Dipartimento. L’ammontare è giustificato proprio dai rating favorevoli espressi da S&P tra il 2004 e il 2007. In totale i giudizi avevano riguardato più di 2.800 miliardi di dollari di titoli garantiti da mutui e di 1.200 miliardi di dollari in derivati nei tre anni.

A conti fatti dunque, una multa da 1 miliardo, "solo" un miliardo, rappresenta quasi una manna dal cielo per l’agenzia.

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