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Risultati elezioni europee 2014: ecco dove hanno vinto gli euroscettici

lunedì 26 maggio 2014, di Valentina Brazioli

Risultati elezioni europee 2014: possono gli euroscettici dirsi soddisfatti? Una domanda più che legittima, dopo una notte di exit poll e proiezioni: se il Partito Popolare europeo, infatti, con i suoi 212 seggi si conferma alla guida del nuovo Parlamento Ue, dovrà comunque presto fare i conti con i 140 deputati non filo europeisti.

Quasi tutti i partiti tradizionali perdono seggi

Che la nuova assemblea europea sarà molto diversa, lo conferma l’erosione dei posti prima a esclusivo appannaggio dei partiti Ue tradizionali: i popolari hanno perso 63 deputati, i socialisti 10, i liberali 14 e i verdi 3. A guadagnare qualcosa, sulla scia del successo di Tsipras, la sinistra radicale che passa da 35 a 45 seggi. Più complesso, invece, fare i conti in merito alla destra tradizionale, quasi tutta convertitasi al verbo dell’euroscetticismo.

Dove hanno vinto gli euroscettici: Francia, Inghilterra e non solo

Il risultato più eclatante, sebbene largamente atteso, lo porta a casa il Front National di Marine Le Pen al 25,40 per cento. Parallelamente il record, stavolta negativo, spetta ai socialisti di Hollande, inchiodati al minimo storico del 26 per cento. Non si può dire sorprendente nemmeno il successo dell’Ukip in Gran Bretagna, sebbene le dimensioni del fenomeno (sopra il 31 per cento) e il contestuale calo dei conservatori sia una vera gatta da pelare per l’attuale premier David Cameron. Restando in tema di partiti di governo in crisi, non se la cava benissimo nemmeno il Partito popolare spagnolo, il quale assiste alla rimonta dei socialisti del Psoe. Seppur nessuno fosse pronto a mettere in discussione il primo posto della Merkel in Germania, non si può non notare la concreta affermazione del partito antieuro Alternaive Fuer Deutschland, salito a quota 7 per cento. Più inquietante, invece, il fatto che un seggio andrà ai neonazisti dell’NPD (grazie alla recente bocciatura della soglia di sbarramento in Germania). Per quanto riguarda la sinistra radicale, in Grecia si assiste all’annunciato successo di Tsipras (al 26,7 per cento) ma meno entusiasmante appare il terzo posto al quale si piazza Alba Dorata. Altro Paese che vede trionfare l’euroscetticismo di estrema destra è la Danimarca, dove il Danish Peopole Party sarebbe al primo posto con il 23,1 per cento dei consensi. Bene gli anti euro anche in Austria: l’Fpoe con il suo 23,8 per cento è medaglia di bronzo. Gli estremismi hanno una buona affermazione anche in Ungheria, dove Jobbik ottiene il 14,68 per cento dei voti, guadagnando così 3 seggi al Parlamento Ue.

Anche la Polonia porta nelle massime istituzioni europee una quota di deputati euroscettici grazie al Knp di Janusz Korwin-Mikke che conquisterebbe 4 seggi col 7,2%. Stessa quota per il Pvv olandese, con un 13,2 per cento da molti considerato deludente.

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