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Elezioni europee 2014: socialisti, popolari o euroscettici? Pronostici e sondaggi nei 28 Paesi Ue

martedì 20 maggio 2014, di Valentina Brazioli

Elezioni europee 2014, affiancheremo presto alle sigle tradizionali dei socialisti e dei popolari quella degli euroscettici? Al di là dei sondaggi più tradizionali, è sicuramente utile andare a vedere cosa sta succedendo nei 28 Paesi Ue chiamati alle urne, dove la specifica situazione politica finirà sicuramente per riflettersi nei voti consegnati alle urne il prossimo 25 maggio.

In Austria vince la grande coalizione, frena l’euroscetticismo (ma non l’estrema destra)

In Austria, che eleggerà 18 eurodeputati, vige, esattamente come in Italia, un governo di grande coalizione, formato dal Partito Socialdemocratico Austriaco e dal Partito Popolare Austriaco, entrambi in cima a tutti i sondaggi. Se il partito EU-STOP sembra destinato a non superare la soglia di sbarramento, lo stesso ostacolo non impensierisce il fronte di estrema destra rappresentato dal Partito della Libertà Austriaco, che nel 2013 ha portato a casa circa un quinto dei voti espressi.

In Francia tutti temono la Le Pen, mentre Hollande crolla

Il timore che la pattuglia di eurodeputati francesi (74) possa avere meno esponenti socialisti del solito è quasi una certezza ormai. I due veri contendenti, infatti, sembrano essere proprio il Front National e l’Unione per un Movimento Popolare, il principale partito di centrodestra, mentre il presidente Hollande è in una crisi di consensi tale da rischiare di fermarsi a meno del 20 per cento dei voti.

In Germania regna incontrastata la Merkel

Nella nutrita compagine costituita dai 96 eurodeputati tedeschi, già in molti scommettono che la componente popolare sarà assolutamente predominante. Merito del consenso che la Germania riserva alla cancelliera Merkel, la cui Unione Cristiano Democratica sta sovrastando di parecchi punti i socialisti dell’SPD. Tra gli euroscettici, si segnala il movimento “Alternativa per la Germania”.

In Grecia vince la sinistra di Tsipras, ma Alba Dorata non arretra

La Grecia boccia l’austerity e svolta a sinistra: la Coalizione della Sinistra Radicale (SYRYZA) capeggiata dal leader Alexis Tsipras riuscirà sicuramente a imprimere il suo marchio di fabbrica sui 21 eurodeputati destinati a Bruxelles e Strasburgo: nel 2009, invece, si dovette accontentare del 4,6 per cento dei consensi ottenendo un solo seggio. Sul fronte euroscettico in molti temono l’affermazione di Alba Dorata, movimento di estrema destra nazionalista, che potrebbe essere il quarto partito in Grecia con circa il 10 per cento dei voti.

In Spagna testa a testa tra socialisti e popolari, con uno sguardo alla Catalogna

In una Spagna ancora profondamente segnata dal dramma della disoccupazione, i 54 eurodeputati iberici dovrebbero essere divisi più o meno equamente tra popolari e socialisti. Se l’attuale governo è guidato dal leader di centrodestra Mariano Rajoy, infatti, l’opposizione è ben rappresentata dal Partito Socialista Operaio Spagnolo, in crescita dopo i risultati deludenti alle politiche del 2011. In molti, però, consigliano di non sottovalutare la questione indipendentista catalana, che trova la sua piena espressione nel movimento Sinistra Repubblicana di Catalogna.

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