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Riforma pensioni 2017: novità per i decreti attuativi dall’incontro Governo-sindacati su Ape e Quota 41

martedì 21 marzo 2017, di Francesco Scarpari

Riforma pensioni 2017: ci sono novità per i decreti attuativi dall’incontro Governo-sindacati su su Ape e Quota 41. La richiesta da parte dei sindacati rimane quella di accelerare i tempi sui decreti che dovrebbero definire Ape e Quota 41 per lavoratori precoci. È questa la rivendicazione formulata a seguito dell’incontro di ieri tra Governo e sindacati in tema di riforma delle pensioni. Si è concluso ieri il primo confronto sulla previdenza di una settimana densa di appuntamenti e che promette di portare novità importanti per i decreti attuativi di Ape e Quota 41 per lavoratori precoci.

In tema riforma delle pensioni il fronte dei sindacati si dimostra compatto nel chiedere al Governo un’accelerazione nei tempi. È quanto si evince dai comunicati della Cgil e Uil che hanno seguito l’incontro su Ape e lavoratori precoci. Manca infatti poco più di un mese alla data di entrata in vigore delle nuove misure per la pensione anticipata (la data è il 1° maggio) e il quadro e le tempistiche della riforma è ancora tutt’altro che definito.

La riforma delle pensioni tornerà ad essere al centro di un nuovo incontro tra sindacati e Governo già giovedì di questa settimana, quando ad essere presa in esame sarà la ‘fase 2’ che dovrà coinvolgere Ape e Quota 41 per lavoratori precoci. Sono quindi attese notizie nei prossimi giorni per quanto riguarda la riforma delle pensioni, e già ieri sono arrivate novità per Ape e lavoratori precoci.

Riforma pensioni 2017: Ape e Quota 41 tra i temi dell’incontro sindacati-Governo

La riforma delle pensioni fa nuovamente discutere mentre si stringono i tempi per i decreti attuativi per Ape e Quota 41 per lavoratori precoci. L’atteso faccia a faccia, prima previsto per la settimana scorsa e poi rinviato alla giornata di ieri, non ha lasciato soddisfatte le parti sindacali circa l’attesa riforma delle pensioni.

Se l’incontro è stato nel complesso ‘utile’, le risposte fornite dal Governo su punti della prossima riforma delle pensioni sono al contrario ‘del tutto insufficienti’. Questo il giudizio fornito a margine dell’appuntamento con l’esecutivo Ape e Quota 41 per lavoratori precoci da Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, che prosegue:

“Abbiamo espresso delle perplessità in particolare sulle procedure che si intendono adottare: la fissazione di una data rigida entro cui presentare le domande, il criterio dei sei anni di lavoro continuativo nelle attività gravose, che rischia di escludere interi settori come l’edilizia, l’impossibilità, per i lavoratori disoccupati per scadenza del contratto a termine, di rientrare fra i lavoratori precoci o nell’Ape social”.

I temi della vertenza sulla riforma delle pensioni rimangono quindi quelli di cui avevamo già dato conto nei giorni scorsi e non sembra dalle parole delle parti che si siano fatti passi avanti sostanziali. Non è stato sciolto quindi il nodo circa la franchigia da applicare ai lavori usuranti per l’acceso all’Ape social. La misura che si vorrebbe introdurre nei decreti attuativi è richiesta per tutelare in particolar modo i lavoratori del settore dell’edilizia per i quali il vincolo dei 6 anni di attività continuativa dalla riforma rischia di essere eccessivamente limitante.

Manca l’accordo anche per quanto riguarda la definizione dei disoccupati che potrebbero beneficiare dell’Ape. Chi non ha più un lavoro a causa della cessazione di un contratto a tempo determinato o perché è stato costretto a chiudere la propria attività per la crisi non sembra che potrà fruire delle misure di anticipo pensionistico messo in campo dalla riforma.

Riguardo i decreti attuativi della riforma delle pensioni Ghiselli ha quindi sottolineato come “alcuni problemi non risolti verranno riproposti nel tavolo con il Ministro di giovedì prossimo. Per il resto, visto che alcune risposte sono state del tutto interlocutorie, saremo in condizione di esprimere un giudizio compiuto solo a decreti approvati, cosa da fare al più presto per permettere l’avvio della sperimentazione dal 1 maggio prossimo”.

Riforma pensioni 2017: le novità per i decreti attuativi dall’incontro Governo-sindacati su Ape e Quota 41

La riforma delle pensioni dopo il tavolo di ieri acquista dei contorni più definiti. Se i requisiti di accesso alle misure di Ape e Quota 41 rimangono ancora in sospeso, le tempistiche per farne domanda sono state fissate. Sono queste le novità più rilevanti dell’incontro Governo-sindacati di ieri per una definizione dei decreti attuativi per la riforma delle pensioni.

Per i lavoratori precoci e per chi vorrà far richiesta di Ape social la richiesta di erogazione della pensione anticipata dovrà essere effettuata tra il 1° maggio e il 30 giugno 2017. Le scadenze sono state annunciate ieri e dovrebbero trovare la loro fissazione definitiva con i decreti attuativi.

Al via da giovedì il confronto sulla cosiddetta fase 2 della riforma delle pensioni, quella che avrà al centro la flessibilità in uscita per i lavoratori e le misure per le nuove generazioni. Sono tematiche che si aggiungono al cantiere sulla previdenza e che dovrebbe arricchirsi anche della discussione sulla pensione femminile; tra le previsioni c’è anche la possibile rivalutazione sull’assegno pensionistico.

Riforma pensioni 2017: i sindacati al Governo "accelerare i decreti" su Ape, Quota 41 per lavoratori precoci

Per i decreti attuativi della riforma delle pensioni è compatto il fronte di chi chiede un cambio di passo circa le tempistiche. La data per l’entrata in vigore di Ape social e volontaria, oltre che della Quota 41 per lavoratori precoci è fissata dalla Legge di Bilancio 2017 al 1° maggio. Il ritardo nell’elaborazione dei decreti aveva generato molte perplessità già nei giorni scorsi e con il passare dei giorni del calendario diventa un argomento sempre più urgente.

La riforma delle pensioni promossa dal Governo manca ancora di molti dettagli soprattutto per quanto riguarda i requisiti d’accesso alla misure di pensione anticipata. Ape e Quota 41 attendono infatti che si dia un contorno preciso alla platea che potrà farne domanda. E più si avvicina la scadenza del 1° maggio e più il ritardo dei decreti attuativi rischia di generare apprensione.

La Uil proprio nella giornata di ieri ha infatti espresso la sua posizione circa le tempistiche della riforma delle pensioni. Si richiede al Governo di ‘accelerare assolutamente la definizione dei decreti attuativi del pacchetto previdenza contenuto nell’ultima legge di bilancio per evitare ulteriori ritardi’. Ape e Quota 41 per lavoratori precoci non possono più aspettare a lungo.

È però possibile che gli attesi decreti attuativi della riforma delle pensioni arrivino già dalla prossima settimana o da quella successiva. A breve giro potrebbe anche essere raggiunto l’accordo tra Ania e Abi che dovrebbe definire le condizioni per i prestiti necessari per l’attivazione dell’Ape volontaria.

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