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Riforma pensioni 2017, Ape social e volontaria: i punti critici dei decreti attuativi

mercoledì 5 aprile 2017, di Francesco Scarpari

Riforma pensioni 2017, attesi per inizio marzo i decreti attuativi per Ape volontaria e social non sono ancora stati resi noti.

Sono però molte le novità che dovrebbero esservi contenute per i tanti potenziali interessati agli anticipi pensionistici che dovrebbero essere avviati per il 1° maggio 2017 e che per la sola Ape volontaria sono stimati per 350 mila persone nel primo triennio della riforma pensioni.

I decreti attuativi della riforma pensioni saranno chiamati ad intervenire su molte questioni che attualmente sono rimaste in sospeso. I nodi da sciogliere sono per lo più di carattere operativo dal momento che il grosso della riforma, c’è da dirlo, è già stato definito dalla Legge di Bilancio 2017.

Ma, come è noto, il diavolo si nasconde nei dettagli e proprio per questo le novità pensioni sui decreti attuativi per Ape social e volontaria sono molto attesi. A ciò va aggiunto che su alcune questioni la partita sulla riforma pensioni non si gioca affatto su aspetti marginali ma arriva ad incidere su chi potrà o meno accedere all’Ape.

Facciamo quindi il punto sulle novità attese dai decreti attuativi della riforma pensione per quanto riguarda Ape social e volontaria.

Riforma pensioni 2017, cosa dovranno definire i decreti attuativi in materia di Ape volantaria?

Per l’Ape volontaria i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri dovranno concorrere a determinare “i criteri, le condizioni e gli adempimenti per l’accesso al finanziamento”. I margini delle novità attese per la riforma pensioni in questo campo sembrano quindi essere di vastissima portata ma bisogna anche considerare che molte questioni sono già state definite come, per esempio, i requisiti anagrafici e contributivi per l’Ape volontaria.

Le novità attese per questo ramo della riforma pensioni in ogni caso non sono poche né secondarie. Prima fra tutte va menzionata la definizione del costo effettivo che dovrà essere sostenuto dal singolo richiedente e che dovranno essere suddivisi tra gli interessi sull’anticipo pensionistico, l’assicurazione e il Fondo di garanzia. Mancando ancora l’accordo-quadro tra esecutivi, banche e istituti assicurativi che, in linea teorica, dovrebbe essere stabilito solo dopo la pubblicazione di uno dei decreti attuativi, è ancora difficile avere un quadro chiaro sui costi effettivi dell’Ape volontaria.

I decreti attuativi della riforma pensioni dovranno inoltre determinare anche la somma minima e massima che potrà essere erogata tramite Ape volontaria. È ulteriormente prevista la novità di un’estinzione anticipata del debito contratto per l’Ape volontaria: anch’esso dovrà essere esplicitato dalle previsioni presenti nei decreti attuativi.

Il prestito acceso per l’Ape volontaria dovrà infatti essere saldato entro 20 anni dall’accesso alle misure di previdenza ma è inclusa all’interno della riforma pensioni la possibilità di provvedere anticipatamente a normalizzare la propria situazione con le banche. Anche in questo caso si dovranno aspettare le novità dei decreti attuativi della riforma pensioni.

Decreti attuativi per la riforma pensioni 2017, cosa comporteranno per l’Ape social?

Altrettanto delicati sono i temi che i decreti attuativi dovranno fornire chiarimenti in materia di Ape social. Le novità attese per la riforma pensioni 2017 sono infatti di grande interesse soprattutto in riferimento alla platea delle persone che ne potranno fare richiesta. La questione per l’Ape social è spinosa in particolar modo per i lavori usuranti per i quali non negli incontri Governo-sindacati degli ultimi mesi non si è ancora giunti ad una soluzione condivisa.

Sembra ormai essere accertato che, come detta il buon senso, per la definizione di lavoro usurante la riforma pensioni non farà riferimento al settore dell’azienda, quanto all’effettiva mansione del lavoratore. Novità nelle ultime ore sono attese per in particolare per la franchigia da applicare ai 6 anni di lavori gravosi e per i disoccupati a causa di scadenza di un contratto a termine.

Un ulteriore campo sul quale i decreti attuativi dovranno esprimere il parere definitivo sono le attività di monitoraggio sulle misure della riforma pensioni. Le forme di Ape social e Quota 41 sono infatti sperimentali, e avranno bisogno di una costante supervisione da parte degli organi deputati.

Di particolare criticità è il rapporto tra domande e fondi stanziati e novità sono attese anche riguardo i criteri di priorità con i quali si dovrà provvedere a stilare la graduatoria di accesso a Ape social. La riforma pensioni stanzia infatti una quota limitata di fondi per la misura (300 milioni per il 2017) e dai decreti attuativi dovrà essere approntata una exit-strategy per lo sfortunato caso in cui la somma messa in campo dall’esecutivo non dovesse risultare sufficiente.

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