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Pos obbligatorio professionisti, al momento nessun rinvio. Si parte da gennaio 2014? Forse no…

giovedì 12 dicembre 2013, di Valentina Brazioli

Pos obbligatorio per professionisti e commercianti, la storia sembra non avere mai fine. L’ultima notizia in ordine di tempo riguarda la bocciatura dell’emendamento presentato da Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, che si proponeva di rinviare di un anno l’avvio del contestato obbligo, per chiunque eserciti un’attività commerciale o professionale, di accettare come forma di pagamento le carte di debito fin dal primo gennaio 2014. La proposta emendativa,a differenza delle altre di cui vi abbiamo parlato in precedenza, non si proponeva, dunque, di entrare nel merito del provvedimento (previsto dal decreto Crescita bis), ma semplicemente di prorogarne l’inaugurazione, proprio allo scopo di evitare eccessivi disagi a commercianti e professionisti italiani: uno dei nodi del contendere, infatti, è la mancanza degli appositi decreti attuativi da parte dei ministeri competenti (Economia e Finanze, e Sviluppo economico) che dovrebbero chiarire molti dubbi sull’effettiva applicazione dell’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito. In mancanza di essi, e con un avvio così ravvicinato, il rischio caos è dietro l’angolo.

La bocciatura dell’emendamento di Scelta Civica

Niente da fare, nel marasma dei lavori parlamentari relativi alla legge di Stabilità, l’emendamento in questione non ha superato lo scoglio dell’esame di ammissibilità, ed è stato quindi bocciato. Lo stesso Zanetti ne ha dato notizia ieri, tramite un comunicato diffuso alle agenzia di stampa, nel quale però rende noto anche di aver parlato della questione al sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, e di aver riscontrato una spiccata sensibilità sul tema. Non tutto è perduto, quindi? Speriamo, anche se le malelingue insinuano che il Governo deciderà a breve di intervenire sul problema, proprio per intestarsi una vittoria politica che, con l’approvazione dell’emendamento, sarebbe stata invece attribuita a Scelta Civica.

Le proteste

Retroscena a parte, le proteste del settore si fanno sentire già da tempo, e contestano l’intera filosofia dell’obbligo di Pos, sottolineando come il massimale delle carte di debito sia, di fatto, incompatibile con la maggioranza dei servizi professionali più qualificati, e sottolineando come tutto ciò si configuri, alla fine, come l’ennesimo regalo alle banche, pronte a incassare commissioni e canoni per i dispositivi. Il tam-tam si rincorre anche sui social network: da pochi giorni su Facebook è nato anche il gruppo “NO POS - disobbedisco! sciopero di fatto!” che raccoglie le rimostranze dei liberi professionisti, che mal digeriscono un’imposizione che per loro comporterà comunque un costo, senza godere di nessun particolare beneficio. Ai più, preoccupati anche per l’avvio di un obbligo senza nemmeno i dovuti chiarimenti in merito, la proposta di Zanetti sembrava particolarmente sensata, e quindi ora sperano che il Governo torni sui suoi passi. La concessione di una deroga, infatti, appare quanto mai opportuna per scongiurare eccessivi disagi.

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