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Pos obbligatorio per i professionisti, emendamento al ddl Stabilità per dire no
martedì 10 dicembre 2013, di
Pos obbligatorio per i professionisti, 5 parole che, di fatto, hanno gettato nel panico molti esponenti del settore, preoccupati per i costi aggiuntivi di cui rischiano di farsi, inevitabilmente, carico. Il Decreto crescita, infatti, nella sua versione 2.0 , ha imposto l’obbligo, a partire dal primo gennaio 2014, di dotarsi di dispositivi Pos non solo per chi opera nel settore delle vendite, ma anche per chi presta servizi professionali. Di fatto, ne deriva l’imposizione, anche per i professionisti italiani, di dover accettare pagamenti tramite carte di debito, come i bancomat.
I costi aggiuntivi legati al Pos
Salutata da molti come una norma che ci avvicinerebbe agli standard europei, dove i pagamenti elettronici sono praticamente all’ordine del giorno, l’obbligo di munirsi di un dispositivo Pos ha scatenato i malumori dei professionisti italiani, che denunciano un inevitabile aggravio dei costi da sostenere per l’esercizio della loro attività, tra gli oneri delle relative commissioni bancarie, il prezzo per il rilascio del dispositivo Pos e il relativo canone. Due conti in merito, l’Osservatorio della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, li ha fatti proprio recentemente: ne è derivata una probabile stangata da 700 milioni di euro per i professionisti nostrani, tutta a vantaggio delle banche.
E le carte di credito?
Insomma, a detta dei professionisti siamo davanti a una norma che presenta rilevanti criticità, alle quali si aggiungono le limitazioni proprie del pagamento tramite bancomat, che prevede significativi limiti di spesa, incompatibili con i servizi professionali più
onerosi. Proprio la legge 221 del 17 dicembre 2012 non include, infatti, l’utilizzo della carta di credito e, denuncia sempre l’Osservatorio della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, non è chiaro come l’obbligo del Pos possa disincentivare comportamenti di elusione fiscale quando ben il 90% delle transazioni tra professionisti e clienti avviene già tramite assegno o bonifico bancario, anche in virtù delle necessarie documentazioni da presentare per poter richiedere eventuali sgravi fiscali. Nebbia fitta, inoltre, su quando arriverà il decreto attuativo che dovrebbe chiarire tutti gli aspetti relativi a questo nuovo obbligo, comprese eventuali sanzioni per chi non vi ottempera.
L’emendamento alla legge di Stabilità
Ecco quindi arrivare, nel marasma delle oltre 3000 proposte emendative presentate, un’ulteriore richiesta di modifica alla legge di Stabilità, che vada incontro ai professionisti italiani, che di questo obbligo tout-court non vogliono proprio sentir parlare. Se anche non fosse possibile abrogare in toto l’odiata imposizione, la Rete delle Professioni Tecniche, che riunisce, tra gli altri, gli architetti, gli ingegneri, i geometri, i geologi e i periti industriali, chiede che vengano inserite importanti limitazioni, come ad esempio l’esenzione per chi:
- Realizza meno del 50% del proprio fatturato da prestazioni a consumatori finali;
- Accetta pagamento differito tramite altri strumenti bancari;
- Riceve meno di due pagamenti al mese.
L’intento è chiaramente quello di arginare i possibili effetti negativi di un obbligo che sicuramente si prefigge un obiettivo ammirevole, ovvero quello di porre un freno alla dilagante evasione fiscale nel nostro Paese, ma che rischia di costituire un ulteriore onere a carico dei professionisti italiani, ennesima categoria economica già duramente fiaccata dalla crisi.