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Pisapia-Bonino possibile intesa con il PD, quanti voti potrebbero portare a Renzi?
giovedì 5 ottobre 2017, di
Giuliano Pisapia continua a essere al centro di tutte le trame politiche del centrosinistra. Come una bella donna corteggiata da più spasimanti, da tempo sia Matteo Renzi che il Movimento Democratico e Progressista fanno una serrata corte all’ex sindaco di Milano.
Dopo un allontanamento dal Partito Democratico, ormai sembravano più che certe le nozze tra Pisapia e gli scissionisti di Bersani, con l’ambizioso progetto di creare una sorta di nuovo Ulivo alternativo a Renzi come grande obiettivo.
Negli ultimi giorni però le cose potrebbero essere cambiate. Gli screzi sulle elezioni regionali in Sicilia, sull’approvazione del Def e per ultimo le dure parole di Pisapia verso Massimo D’Alema, sembrerebbero aver incrinato il rapporto tra Campo Progressista e MDP.
Ecco dunque che diverse voci parlano di una possibile lista, capitanata dal tandem Giuliano Pisapia-Emma Bonino e con la presenza anche del ministro Carlo Calenda, che potrebbe appoggiare alle prossime elezioni proprio il PD di Matteo Renzi.
Pisapia e la Bonino assieme?
Qualcosa nel rapporto tra Giuliano Pisapia e gli scissionisti sembrerebbe essersi incrinato. Nonostante la comunione di intenti alle elezioni regionali in Sicilia ma anche in quelle in programma in Molise, a livello nazionale potrebbe arrivare il divorzio.
L’ex sindaco di Milano infatti non avrebbe gradito il recente comportamento in Parlamento da parte del MDP, con Filippo Bubbico che si è dimesso da sottosegretario all’Interno senza che Pisapia sapesse nulla delle intenzioni. I bersaniani in pratica hanno deciso di uscire dalla maggioranza senza prima almeno avvertire Campo Progressista.
In più il voto contrario degli scissionisti al Def e quello paventato allo scostamento di bilancio, non è piaciuto a Pisapia che si aspettava un atteggiamento più responsabile vista la delicatezza dell’argomento in questione.
Più in generale però ci può essere quella sensazione di non essere del tutto gradito dalla sinistra. MDP da tempo si sgola nell’evidenziare come Pisapia sia la persona giusta per guidare una coalizione di sinistra alternativa al PD.
Il resto dell’area però è da sempre fredda nei confronti dell’ex sindaco di Milano. Sia Sinistra Italiana infatti che i movimenti guidati da Anna Falcone e Tomaso Montanari non perdonano a Giuliano Pisapia l’essersi schierato per il Sì al Referendum e, più in generale, una troppa morbidezza nei confronti di Matteo Renzi.
Una sinistra unita quindi al momento non sembrerebbe essere così scontata, visto che è proprio la figura di Pisapia che sarebbe sgradita a molti dei numerosi partiti che formano la variegata galassia della sinistra italiana.
L’ideatore di Campo Progressista quindi potrebbe decidere così di togliere molte forze politiche dall’imbarazzo prendendo un’altra strada, tornando così a guardare verso il Partito Democratico.
Da tempo Emma Bonino e i radicali sono in campo con l’iniziativa “Ero straniero”, che si propone di raccogliere firme per il superamento della legge sull’immigrazione Bossi-Fini. A questa campagna ha aderito anche Giuliano Pisapia, insieme ad associazioni come Arci ma anche del mondo cattolico.
Un gruppetto questo abbastanza trasversale che però potrebbe riproporsi anche in vista delle elezioni politiche. La Bonino e Pisapia infatti potrebbero guidare una lista, con la presenza anche del ministro centrista Calenda e la benedizione di Romano Prodi ed Enrico Letta, in appoggio nei collegi al Partito Democratico.
Una soluzione questa che potrebbe rimescolare molti equilibri all’interno del centrosinistra, con Matteo Renzi che quindi potrebbe finalmente trovare quella “spalla a sinistra” da tempo invocata per essere più incisivi alle urne.
Cosa può cambiare alle elezioni?
Una ipotetica lista di Pisapia in appoggio al Partito Democratico con molta probabilità produrrebbe, come primo effetto, un ricompattamento del resto della sinistra visto che non ci sarebbe più la presenza del “pomo della discordia”.
I maggiori benefici comunque sarebbero per Matteo Renzi. In termini di voti Campo Progressista al momento sposterebbe poco gli equilibri, visto che il movimento è attestato attorno all’1%.
Una presenza sua e dei radicali però potrebbe riavvicinare al PD una parte di quella grande fetta di elettorato che negli ultimi tempi ha voltato le spalle dei dem, che alle europee del 2014 bisogna sempre ricordare furono capaci di raggiungere il 40%.
Renzi e il suo partito quindi potrebbero ritrovare maggiore linfa con l’appoggio di Pisapia, anche perché gli ultimi sondaggi indicano una situazione di grande equilibrio dove pure una manciata di voti in più potrebbe fare la differenza.
Vedremo dunque alla fine cosa deciderà di fare Giuliano Pisapia, anche se forse una risposta chiara in merito arriverà soltanto dopo che sarà chiaro il sistema di voto, altro elemento questo che potrebbe sconvolgere il quadro politico generale.