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POS obbligatorio per i professionisti dal 1 gennaio 2014. Manovra in favore delle banche?
giovedì 26 settembre 2013, di
POS obbligatorio per i professionisti: si parte il 1 gennaio 2014. L’obiettivo è mettere in atto le misure antievasione del Decreto Sviluppo bis, quindi combattere l’evasione fiscale riducendo l’uso del contante in favore della tracciabilità dei pagamenti.
I dettagli saranno specificati in itinere, ciò che appare certo è che i professionisti saranno obbligati ad accettare bancomat, carte di credito e carte prepagate per i pagamenti dei loro compensi, mentre dovranno rifiutare pagamenti in contanti superiori a 1.000 euro.
Manovra in favore delle banche?
I professionisti condannano all’unisono l’uso del POS obbligatorio e sono già in rivolta contro questa misura che considerano iniqua, inutile e vessatoria, principalmente perché avere un POS ha un costo considerevole, soprattutto in tempo di crisi e di riduzione dei clienti: acquisto, installazione (sul web si parla di circa 100 euro), canone mensile (circa 30 euro) e canone annuo di circa 60 euro chiesto dalle banche per mettere a diposizione degli studi professionali il POS.
Un mix a cui dobbiamo aggiungere tutti gli oneri fiscali che gravano sui professionisti, che considerano il POS obbligatorio un “ulteriore balzello”.
Senza contare che le banche potrebbero decidere di aumentare i costi delle commissioni visto che per ogni pagamento elettronico aumentano le entrate nel loro portafoglio (le commissioni su ogni transazione possono essere anche pari al 3%!).
Banche sul banco degli imputati. Proprio loro sono considerate le uniche beneficiarie della manovra. Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha parlato di una vera e propria rendita per il sistema bancario, di un aggravio “senza alcun vantaggio né per il fisco né per i clienti” e ha aggiunto:
“Noi non siamo contrari alla tracciabilità e alla lotta all’evasione, ma tale lotta non può essere utilizzata come paravento per taglieggiare ulteriormente un sistema professionale che affronta una crisi drammatica senza alcun sostegno pubblico, a differenza di molti altri settori produttivi quali lo stesso settore bancario”.
Il consigliere del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Bologna, Stefano Batisti, rincara la dose:
“Non si può fare a meno di considerare che l’installazione di oltre due milioni di POS negli studi professionali gioverà solo alle banche, che guadagneranno sulle commissioni e sui canoni del servizio”.
D’altronde il dubbio delle categorie dei professionisti é lecito: se molti clienti effettuano i pagamenti mediante assegni o bonifici bancari, transazioni comunque tracciabili, a che serve il POS obbligatorio?