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OCSE: l’economia mondiale migliora, ma a velocità differenti. Ecco le previsioni
mercoledì 29 maggio 2013, di
Secondo il rapporto semestrale pubblicato oggi dall’OCSE, la ripresa economica sta gradualmente prendendo forma, ma nei prossimi due anni l’economia mondiale continuerà a crescere con velocità diverse.
"La crescita globale è ancora deludente, ma i miglioramenti sono evidenti", spiega Pier Carlo Padoan, capo economista e vicedirettore generale dell’OCSE.
I progressi maggiori sono stati raggiunti negli Stati Uniti. Nel fare fronte ai profondi squilibri causati dalla crisi, il Giappone e l’Europa dovranno fare ancora molto.
"Il miglioramento delle condizioni del settore finanziario sembra essere la chiave per il recupero economico, ma più di ogni altra cosa è la disoccupazione, specie in Europa, ad essere la vera sfida alla ripresa."
Economie sviluppate
Secondo le previsioni, gli Stati Uniti cresceranno più velocemente rispetto alle altre grandi economie. In Giappone la crescita sarà piuttosto irregolare, con un tasso del 1.6% nel 2013 e del 1.4% nel 2014. Nell’Eurozona, invece, continuerà la recessione per tutto il 2013, prima di un graduale miglioramento nel 2014.
Nei paesi OCSE, si prevede una crescita modesta per il 2013 (1.2%) e leggermente superiore per il 2014 (2.3%).
Mercati Emergenti
Nei paesi delle economie emergenti, la crescita sarà superiore a quella delle economie sviluppate, ma allo stesso tempo con tassi di crescita davvero divergenti, come mostra il grafico.
Disoccupazione
L’occupazione sta aumentando negli Stati Uniti mentre rimane piuttosto stabile in Giappone. Tuttavia, è in Europa che il tasso di disoccupazione continua ad aumentare e rappresenta una vera e propria sfida, visto che secondo le previsioni si stabilizzerà ad un livello straordinariamente alto nel 2014.
Riduzione del debito
L’altra grande sfida dell’economia mondiale è poi la riduzione del debito ed il consolidamento fiscale. Sino ad oggi è stato fatto molto in questa direzione, specie nell’Eurozona. Tuttavia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti hanno ancora molto lavoro da fare.
Conclude Padoan:
Il consolidamento fiscale dovrebbe essere più equo ed orientato alla crescita e se l’economia è troppo debole, l’andatura del consolidamento può rallentare. Vediamo la luce alla fine del tunnel? Solo se la politica sta davanti alla curva. Ovvero, la politica monetaria deve continuare ad essere accomodante, pur contenendo i rischi. Le istituzioni devono conseguire nuovi progressi in Europa. Non è tempo di restare con le mani in mano.


