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Legge di Stabilità, per i pensionati più tasse nel 2014
lunedì 21 ottobre 2013, di
Per i quasi 16 milioni di pensionati del nostro Paese la Legge di Stabilità sembra proprio non portare nulla di buono. Mal comune mezzo gaudio, penserà qualcuno: a fargli buona compagnia, nel girone dei penalizzati, ci sono pur sempre i dipendenti statali. Eppure no, ai pensionati stavolta andrà peggio che a tutti: a differenza dei lavoratori, infatti, non potranno godere neanche della più piccola forma di bonus fiscale. Nessuna nuova entrata per loro, quindi, neanche quei famosi 14 euro al mese giusti solo per farsi offrire mezzo caffè al giorno dalla premiata ditta Letta-Alfano.
L’allarme della Cgia di Mestre
La prima a lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre, che denuncia l’incalzare degli effetti negativi provocati dall’aumento dell’Iva al 22%, paventando ulteriori flessioni del reddito dei pensionati, riconducibili alle principali misure fiscali introdotte dalla legge di Stabilità. Un aggravio fiscale stimato in una cifra che oscillerebbe tra i 74 e i 144 euro. Si legge in una nota diffusa dall’associazione:
In attesa di poter analizzare il testo ufficiale della legge di Stabilità, se le note in circolazione saranno confermate, coloro che non possono godere delle detrazioni Irpef da lavoro dipendente, come i pensionati o i lavoratori dipendenti con un reddito superiore ai 55.000 euro, subiranno, rispetto al 2013, un aumento del prelievo fiscale.
Intendiamoci: non parliamo certo di cifre in grado di far tremare i polsi (sono pur sempre annuali), ma è il trend consolidato che deve farci riflettere.
Spi Cgil, pensionati hanno già pagato 118,21 mld di euro
Infatti, pochi giorni fa, il sindacato pensionati della Cgil (Spi Cgil) ha fornito i dati completi su quanto i pensionati abbiano già pagato nel biennio 2012-2013. Risultato: il prelievo fornito dalle loro non sempre floride tasche è stato di ben 118,21 miliardi di euro. Una cifra che prende in considerazione tasse nazionali e locali, prelievo fiscale e blocco della rivalutazione annuale delle pensioni. I dati hanno evidenziato che 101,6 miliardi sono arrivati direttamente dall’Irpef nazionale; 3,82 miliardi dalle addizionali regionali e 1,19 miliardi da quelle comunali. Nello stesso biennio, per il solo drenaggio fiscale, i pensionati hanno pagato 3,6 miliardi di euro. Mentre il blocco delle rivalutazioni ha inciso “solamente” per 8 miliardi di euro: il Salva ltalia di Monti e Fornero aveva bloccato la perequazione delle pensioni di importo lordo superiore a tre volte il trattamento minimo, e cioè 1.441,59 euro (la pensione minima è di 495,43) per il biennio 2012-2013.
E le pensioni d’oro?
Intanto, il Governo sembra intenzionato a continuare a tentare la strada dell’assalto alle pensioni d’oro. Stavolta, per evitare la scure della Corte costituzionale, che lo scorso giugno ha bocciato il precedente contributo perché determinava una "disparità di trattamento” in contrasto con l’“universalità dell’imposizione", l’intervento previsto dovrebbe riguardare i “pensionandi” ovvero coloro che andranno in pensione dal 2014. Il contributo sarà del 5% per gli assegni nella parte compresa tra i 100mila e i 150mila euro; del 10% della parte che eccede i 150mila; e del 15% per quella che eccede i 200mila.