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La nascita dell’euro: le dinamiche di instabilità secondo Warren Mosler
sabato 10 novembre 2012, di
Questa settimana proponiamo un interessante articolo di più di 10 anni fa, esattamente del 1 Maggio 2001, scritto dall’economista americano Warren Mosler, il quale appena due anni dopo l’introduzione dell’euro aveva già espresso le sue opinioni su quello che sarebbe successo in Europa a causa della nuova moneta unica.
Vediamo cosa l’economista aveva predetto.
Il frutto del consenso
Concepito durante la politica post II Guerra Mondiale e battezzato nelle acque politiche degli anni ’90, una nuova moneta unica - l’euro - ha assunto la sua posizione il 1° Gennaio del 1999. I rappresentanti dei potenziali paesi membri hanno magistralmente raggiunto il consenso politico sia attraverso l’assenza di clausole discutibili sia attraverso l’inclusione di vincoli nazionali, così come viene manifestato nel Trattato di Maastricht.
La direttiva del "non salvataggio" per la nuova BCE è emersa come pilastro dell’imperativo politico per affrontare la questione del "rischio morale" che preoccupava così tanto la leadership politica e, due anni dopo, la stessa retorica della responsabilità fiscale continua a farsi sentire quando vengono proclamati i meriti dell’UEM. Purtroppo, per quanto bene intesa come protezione da una propensione genetica verso l’irresponsabilità fiscale, non si tratta altro che di una calamita per i dardi lanciati dal mercato finanziario per colpire a morte il nostro eroe.
Come il carro di Apollo trasporta abilmente la sua conflagrazione da est ad ovest, l’Unione Monetaria Europea trasporta i suoi membri sulla via della crescita economica. Tuttavia, a differenza del percorso del sole, il percorso di un’economia vacilla continuamente, e comprende cadute occasionali in territorio negativo. E, come il cartello che molte agenzie di autonoleggio espongono all’entrata per le macchine che vengono restituite a fine viaggio e che devono attraversare una barriera a senso unico, stretta e accidentata, il nuovo UEM, con il suo latente percorso unidirezionale, potrebbe fare un servizio simile per i suoi membri esponendo il cartello "ATTENZIONE - VIETATO FARE RETROMARCIA".
Le dinamiche dell’instabilità
Le 12 nazioni dell’eurozona una volta avevano sistemi monetari indipendenti, in modo molto simile agli Stati Uniti, il Canada e il Giappone oggi. Sotto la guida dell’UEM, tuttavia, i governi nazionali sono più che altro considerati finanziariamente come stati, province o città della nuova unione monetaria, in modo molto simile alla California, l’Ontario e New York City. Le vecchie banche centrali nazionali non sono più gli emittenti della loro moneta legale. Al loro posto l’UEM ha aggiunto una nuova banca centrale, la BCE, per la gestione del sistema dei pagamenti, per impostare i tassi overnight, e per intervenire sui mercati valutari quando necessario. Il Parlamento europeo ha un budget relativamente piccolo e limitate responsabilità fiscali. La maggior parte delle funzioni e responsabilità di governo rimangono a livello nazionale, non essendo state trasferite al nuovo livello federale. Due di queste responsabilità che si riveleranno più problematiche a livello nazionale sono l’indennità di disoccupazione e l’assicurazione dei depositi bancari. Inoltre, tutti i precedenti debiti finanziari nazionali rimangono a livello nazionale e vengono convertiti al nuovo euro, con un rapporto debito/Pil dei paesi membri al 105%, senza considerare le consistenti passività non finanziate. Tali oneri sono molto più elevati rispetto a quanto i mercati di credito normalmente consentono agli stati, le province o le città per il finanziamento.
Dal suo inizio poco più di due anni fa, i governi delle 12 nazioni che adottano l’euro hanno registrato una moderata crescita del Pil, un calo della disoccupazione e una crescita moderata del gettito fiscale. I deficit fiscali si sono ridotti e sono quasi scomparsi in quanto il gettito fiscale è cresciuto più rapidamente rispetto alle spese e il Pil è aumentato ad un ritmo superiore a quello dei debiti nazionali. In queste circostanze, gli investitori hanno continuato a soddisfare i requisiti di finanziamento nazionale e non si sono verificati sostanziali fallimenti bancari.
Inoltre, è ragionevole supporre che fino a quando questo modello di crescita continuerà, il sistema finanziario sarà facilmente disponibile. Tuttavia, se l’attuale rallentamento economico mondiale porterà l’economia delle 12 nazioni ad una crescita negativa, ad un calo del gettito fiscale, e alla nascita di preoccupazioni per la salute finanziaria del sistema bancario, le 12 nazioni potrebbero dover fronteggiare un’ampia crisi di liquidità del sistema. Allo stesso tempo, le forze di mercato potrebbero anche esacerbare la spirale verso il basso, costringendo i governi nazionali ad agire in maniera prociclica o attraverso tagli alla spesa pubblica o attraverso tentativi di incremento delle entrate.
Faccio un esempio: se il garante dei depositi e il prestatore di ultima istanza della Bank of America fosse lo Stato della California invece che la Federal Reserve, la suddetta avrebbe potuto finanziarsi sotto la nube finanziaria della crisi di potere dello Stato e del downgrade di credito? E, in caso contrario, ciò non avrebbe innescato una crisi generale di liquidità all’interno del sistema bancario americano? Senza le responsabilità del garante dei depositi e del prestatore di ultima istanza, l’obbligo legale di un’entità come la Federal Reserve, non rappresenterebbe un rischio finanziario onnipresente?
Conclusione
L’acqua ghiaccia a 0 C°. Ma l’acqua naturale può essere raffreddata ad una temperatura minore e rimanere liquida fino a quando un catalizzatore, come ad esempio una brezza improvvisa, ne provoca una solidificazione istantanea. Allo stesso modo, le condizioni per una liquidità di crisi nazionale che bloccherà il sistema monetario delle 12 nazioni che adottano l’euro, sono saldamente al loro posto. Occorre solo una crisi economica capace di minacciare il gettito fiscale o il capitale del sistema bancario.
Le previsioni di Mosler
Un futuro finanziario prospero appartiene a coloro i quali rispettano le dinamiche e si preparano per il giorno della resa dei conti. La storia e la logica impongono che il credito "sensibile" dei governi nazionali delle 12 nazioni dell’euro e il sistema bancario saranno messi a dura prova. Le frecce del mercato infliggeranno inizialmente una crisi di liquidità ristretta che poi andrà a paralizzare rapidamente l’intero sistema dei pagamenti dell’euro.
Solo l’inevitabile, attualmente vietato, intervento diretto da parte della BCE sarà in grado di eseguire la resurrezione e dalle ceneri di quella stella cadente in fiamme, senza dubbio emergerà un’immortale moneta sovrana.
Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Rites of passage