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La Germania è in stagnazione. Austerità: fine o ripresa?

giovedì 16 maggio 2013, di Erika Di Dio

Peter Bofinger, consigliere economico, ha detto alla CNBC mercoledì che le politiche di austerità dovrebbero essere ridimensionate e che la Banca centrale europea dovrebbe fare di più per aiutare l’economia della zona euro.

Recessione continua

"I dati mostrano che il peggio della crisi dell’euro non è ancora passato, siamo nel bel mezzo della crisi e, peggio ancora, la crisi si sta diffondendo dalle periferia al centro e questo è qualcosa di cui i responsabili politici dovrebbero essere molto preoccupati”, ha detto Bofinger.

L’economia tedesca è cresciuta solo dello 0,1% nel primo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, secondo i dati rilasciati ieri. Il PIL ha mancato le aspettative per un aumento dello 0,3% e ha deluso coloro che avevano sperato in un nuovo rimbalzo dal debole quarto trimestre del 2012.

Il freddo ha ostacolato il rimbalzo e solo i consumi privati hanno guidato la crescita nel primo trimestre. Anche il settore tradizionalmente forte delle esportazioni non è riuscito a risalire.

L’economia e la crisi nella zona euro saranno probabilmente centro della scena nelle elezioni tedesche di settembre prossimo.

Austerità: fine o ripresa?

Ma Bofinger non crede che i dati deboli incideranno negativamente sulla rielezione di Angela Merkel a meno che non abbiamo un forte effetto sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione della Germania è del 6,9%, quindi è migliore di quello degli Stati Uniti e molto migliore rispetto alla media della zona euro.

Bofinger ha sottolineato che "il dibattito sull’austerità dovrà essere riaperto", mettendo in discussione se la politica di bilancio globale dovrà essere restrittiva, invece che espansiva, data la recessione nell’area dell’euro.

Alla domanda se Angela Merkel, nel caso in cui verrà rieletta, dovrà cedere alle pressioni e cambiare le sue politiche di austerità, Bofinger ha detto: "Un cambiamento di paradigma è inevitabile, più a lungo durerà la recessione, più si diffonderà (...) Un ripensamento del paradigma deve arrivare concedendo più tempo per il consolidamento, altrimenti è controproduttivo. Allo stesso tempo, dobbiamo pensare a misure su come stimolare la crescita, oltre a misure forti contro la disoccupazione, soprattutto quella giovanile”.

Ma Angela Merkel non è l’unica che Bofinger ha citato. Visti i dati recenti, Bofinger ha detto che anche Mario Draghi e la BCE dovrebbero assumere "un approccio più coraggioso”.

"Non so perché la BCE sia così “timida”, considerando che la situazione era abbastanza grave già due settimane fa”.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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