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La Fed al Congresso USA: la variazione dei tassi è subordinata all’occupazione
mercoledì 16 luglio 2014, di
Presentato ieri, dal presidente della Federal Reserve Janet Yellen, al Senato degli Stati Uniti, il rapporto semestrale sulla politica monetaria americana: confermate le stime positive dell’economia USA anche se il cammino della ripresa potrebbe richiedere tempi ancora lunghi. Janet Yellen ha, infatti, rilevato come l’economia americana continui a migliorare anche se la ripresa economica non è ancora completa. Più precisamente, la Yellen ha rilevato come dall’economia statunitense e dai relativi indicatori macroeconomici siano arrivati negli ultimi mesi segnali contrastanti
L’andamento dell’economia USA
Nonostante siano stati rilevati progressi nel mercato del lavoro e un costante miglioramento di altri fondamentali indicatori come l’indice PMI, secondo la Yellen non si può ancora affermare con certezza che l’economia USA viaggi su una traiettoria solida, ciò perché sono ancora molti i fronti problematici su cui la politica deve indirizzare la sua azione e i suoi sforzi:
Troppi americani continuano ad essere disoccupati, l’inflazione resta al di sotto dei nostri obiettivi di lungo termine e non tutte le necessarie riforme finanziarie sono state completate
La partecipazione della forza lavoro è ancora debole rispetto alle aspettative e buona parte della capacità del mercato del lavoro americano rimane ad oggi inutilizzata. Anche riguardo alle dinamiche dei prezzi è stato rilevato che l’inflazione, nonostante abbia subito recenti aumenti, rimane ancora troppo lontana dall’obiettivo del 2% fissato dalla FED per il lungo periodo.
La politica monetaria e i tassi d’interesse
Gli effetti delle indicazioni fornite dalla Yellen circa l’economia USA riguardano, in primo luogo, la politica monetaria della FED le cui scelte rimarranno saldamente ancorate all’andamento dell’economia reale americana. Inoltre, rimane ancora appropriato, nello scenario attuale, un alto grado di accomodamento monetario della Fed.
Anche se la Yellen aveva considerato, di fronte al Congresso, anche la possibilità di un innalzamento dei tassi d’interesse prima del previsto, qualora ci fossero stati apprezzabili miglioramenti del mercato del lavoro, una dichiarazione, questa, aveva generato una piccola reazione sui mercati perché aveva fatto pensare a un prossimo cambiamento di rotta della FED, la sostanza del discorso rimane un’altra.
In realtà, se i dati provenienti dal mercato del lavoro non permettono ancora di affermare con certezza una condizione di ripresa economica, è oltremodo probabile che la Yellen abbia voluto indicare che i tassi di interesse a breve continueranno a restare vicini allo zero almeno fino all’inizio della seconda metà del 2015.
Un cambio di rotta?
L’orientamento della FED non è mai stato spregiudicato e anche il programma di finanziamenti attuato da Ben Bernancke è stato rallentato solo recentemente e in modo molto lento e cauto. Come è stato ipotizzato da autorevoli think tank economici privati, se l’economia USA ha registrato un +6,1% nel tasso di occupazione e Janet Yellen ha mostrato ancora preoccupazioni per il mercato del lavoro americano, ciò potrebbe indicare, con ogni probabilità, che la Fed ha modificato i parametri con cui valuta e misura la stessa occupazione: non ha più come riferimento il tasso di riferimento ma tiene anche conto di alcune componenti aggiuntive (lavoro part-time, disoccupazione di lungo termine, tasso di partecipazione alla forza lavoro), per avere un quadro quanto più realistico possibile dopo alcuni cambiamenti strutturali nel mondo del lavoro.