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L’Italia dice basta ai tagli fiscali. Il punto della situazione dalla CNBC

venerdì 14 giugno 2013, di Erika Di Dio

Una recessione più profonda del previsto sta danneggiando le finanze pubbliche italiane, ma si può ancora mantenere il deficit di bilancio sotto il 3%, senza un’ulteriore stretta fiscale, ha detto ieri il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni.

Altri tagli fiscali?

I dati finora indicano un divario fiscale che si sta fortemente allargando, alimentando le preoccupazioni secondo cui il deficit potrebbe superare in modo significativo il livello del 3% dell’anno scorso.

Il primo ministro Enrico Letta sta lottando per bilanciare gli impegni dell’Italia con l’UE promettendo di tagliare le tasse.

Su insistenza del centro-destra di Silvio Berlusconi, una parte cruciale della coalizione di governo, Letta ha sospeso una tassa di proprietà sulla prima casa ed è attualmente sotto pressione per bloccare un aumento dell’IVA che dovrebbe entrare in vigore il prossimo mese.

Ma Saccomanni ha detto che ciò costerebbe 8 miliardi di euro all’anno.

"Questo richiederebbe misure severe per compensare il deficit e queste non possono essere trovate in questo momento", ha detto al Senato, promettendo poi che il governo avrebbe fatto tutto il possibile per evitare o ritardare l’aumento dell’IVA, ma che era qualcosa che non poteva garantire.

La Banca centrale europea ha detto nel suo bollettino mensile che è "cruciale" che l’Italia mantenga il suo deficit sotto il 3%, avvertendo sui rischi derivanti dagli effetti della recessione sul gettito fiscale e di spesa.

Montagna di debito

Il debito pubblico in Italia, al 130% del Pil quest’anno, è il secondo più alto nella zona euro dopo la Grecia.

La maggior parte degli analisti si aspetta ora che l’economia si contrarrà almeno dell’1,6% quest’anno, mentre l’OCSE e le agenzie di rating Moody’s e Fitch hanno fatto tutte previsioni di un calo del PIL dell’1,8%.

L’Italia è impantanata nella sua più lunga recessione del dopoguerra, con nessun segno di tregua.

La Commissione europea ha raccomandato il mese scorso che l’Italia fosse depennata dalla lista dei paesi con disavanzi eccessivi, ma rischia di ritornarci subito nel 2014 se i trend attuali non saranno invertiti.

L’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, questa settimana ha previsto che in assenza di misure correttive, il deficit potrebbe arrivare al 4% quest’anno.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: CNBC

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