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Jobs Act: quanti posti di lavoro nel 2015? I dati dell’Inps
mercoledì 11 novembre 2015, di
Il Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi, ha fatto registrare circa 340mila assunzioni a tempo indeterminato in più rispetto all’anno scorso.
A renderlo noto è stato l’Inps, nell’ultima edizione dell’Osservatorio sul Precariato.
L’incremento è stato registrato nei primi 9 mesi del 2015 grazie all’entrata in vigore della riforma del lavoro, il Jobs Act, che ha introdotto il contratto a tutele crescenti che prevede sgravi contributivi per le aziende che assumono personale con un contratto stabile.
Jobs Act: assunzioni e cessazioni
I dati resi noti dall’Inps sembrerebbero quindi delineare un bilancio positivo per i primi mesi di entrata in vigore del Jobs Act. Tuttavia, oltre alle assunzioni, bisogna considerare anche le cessazioni: non solo sono aumentate le assunzioni, infatti, che hanno registrato il milione e le 330mila unità, ma anche le cessazioni sono risultate in aumento: nei primi 9 mesi dell’anno sono state 1 milione e 232mila le assunzioni stabili interrotte.
Tirando un bilancio tra i due dati l’Inps ha stabilito che in totale nei primi 9 mesi del 2015 sono state registrate 469mila assunzioni a tempo indeterminato.
Jobs Act: resta alto il numero di contratti a tempo determinato
Oltre ai dati sulle assunzioni a tempo indeterminato, l’Inps ha anche registrato che nei primi 9 mesi del 2015 ci sono state oltre 2,61 milioni di assunzioni a tempo determinato, circa 19mila in più rispetto allo stesso periodo del 2014 e quasi 200mila in più sul 2013. I dati quindi mostrano che i contratti a tempo determinato, pur risultando meno vantaggiosi da un punto di vista contributivo, continuano a essere la forma contrattuale maggiormente utilizzata dalle aziende.
Jobs Act: boom dei voucher
L’Osservatorio sul Precariato dell’Inps ha inoltre rilevato che nel 2015, oltre ad essere stato registrato un incremento dei contratti a tempo indeterminato, c’è stato un vero e proprio boom dei voucher, ossia i buoni del valore unitario di 10 euro con cui vengono solitamente pagati i lavoretti saltuari e precari.
Nei primi 9 mesi del 2015, quindi nel periodo tra gennaio e settembre, sono stati infatti utilizzati 81 milioni di voucher, il triplo rispetto al 2013 e il 70% in più rispetto a quelli utilizzati nel 2014.
Sull’incremento dell’utilizzo dei voucher si era espresso anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, che aveva definito i buoni lavoro come l’ultima frontiera del precariato. Sempre più spesso infatti i voucher vengono utilizzati impropriamente per sostituire altre forme contrattuali.