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Italia: Ocse taglia stime sul PIL, +1% nel 2016. L’obiettivo di Renzi è sempre più lontano
giovedì 18 febbraio 2016, di
Il taglio alle stime dell’Ocse sulle sue stime di crescita dell’Italia , dell’Eurozona e del mondo nel 2016 alimentano la paura per un rallentamento globale dell’economia.
Con la pubblicazione del nuovo Economic Outlook, in cui l’organizzazione prende in esame e rivede le stime su crescita dei Paesi della zona euro - tra cui l’Italia - l’Ocse rende noto un taglio drastico alle previsioni sul PIL italiano, che rende sempre più difficile il raggiungimento dell’obiettivo del Governo Renzi per una crescita dell’1.6% nel 2016.
Nonostante la crescita in Italia ci sia, anche se a livelli moderati, i fattori di rischio internazionali fanno sì che le stime sul PIL in Italia siano riviste al ribasso. In altre parole, l’economia italiana crescerà meno di quanto previsto qualche mese fa secondo l’Ocse.
PIL taglia: l’Ocse taglia le stime 2016 a +1%
Nella pubblicazione resa nota questa mattina, l’Ocse comunica che nel 2016 il PIL dell’Italia salirà dell’1%, e non più dell’1.4% come previsto precedentemente.
Ma l’Italia è in buona compagnia: oltre ad aver tagliato le stime sulla crescita dell’economia italiana, l’Ocse rivede al ribasso anche le previsioni della Germania che, secondo l’Organizzazione, alla fine del 2016 registrerà una crescita dell’1.3% (e non più dell’1.8%). Segue la Francia, le cui stime sul PIL 2016 sono state riviste al ribasso dall’1.3% all’1.2%.
Il taglio delle previsioni dell’Ocse sembra anticipare che l’obiettivo del Governo Renzi per una crescita nel 2016 a +1.6% sarà difficile da realizzare.
Per il 2017, invece, le previsioni sul PIL Italia rimangono stabili all’1.4%, come previsto dall’ultimo report dell’Ocse pubblicato lo scorso novembre.
Per l’anno scorso, le ultime stime dell’Osce rispettano i dati comunicati sul Calendario Economico la scorsa settimana dall’Istat, con il PIL a +0.6%.
Nonostante il rialzo del PIL in Italia nel 2015 sia un segnale positivo, che potrebbe segnare la fine di 3 anni consecutivi di recessione nel Paese, la ripresa sembra essere ancora instabile e lenta.
Ocse taglia stime PIL Eurozona e mondo
Non sfugge la zona euro, il cui PIL aggregato è previsto in ribasso dall’Ocse.
La crescita della regione viene confermata dall’Ocse al +1,5% del 2015, ma le previsioni vengono tagliate dall’1,8% all’1,4% per il 2016 e dall’1,9% all’1,7% per il 2017.
L’economia a livello mondiale non è immune ai rischi ribassisti che costringono l’Ocse a rivedere ed aggiornale le stime di crescita.
Nel 2016 la crescita mondiale sarà del 3%, e non più del 3.3% come previsto lo scorso novembre. Nel 2017 il PIL mondiale, secondo l’Ocse, sarà del 3,3%, contro il +3,6% previsto precedentemente.
Ocse taglia le stime sulla crescita: i motivi
All’interno del report dell’Ocse appena aggiornato, l’Organizzazione spiega che le stime sono state abbassate a causa della debolezza degli ultimi dati macroeconomici resi noti dagli istituti di statistica, che sottolinea un rallentamento in corso per le economie emergenti e una crescita “molto modesta” per i paesi sviluppati.
Tra le pagine dell’outlook dell’Ocse si legge:
"I rischi di instabilità finanziaria sono sostanziali. I mercati finanziari globali hanno rivalutato le prospettive di crescita, portando a una discesa dei corsi azionari e a un aumento della volatilità"
Non manca, in conclusione, un invito ai Governi a fare di più affinché diano il giusto slancio alla crescita economica.
"È necessaria una risposta collettiva di politica economica più forte per irrobustire la domanda. La politica monetaria da sola non può funzionare. La politica fiscale è ora restrittiva in molti paesi. Lo slancio delle riforme strutturali ha rallentato".