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Istat: deficit/Pil a 0,2% nel secondo trimestre. Scende la pressione fiscale

lunedì 3 ottobre 2016, di Antonio Atte

L’Istat ha appena diffuso il dato relativo al deficit pubblico italiano per il secondo trimestre dell’anno, come osservabile dal nostro calendario economico.

Stando a quanto viene riportato dall’Istituto nazionale di statistica, nel secondo trimestre del 2016 il rapporto tra deficit e Pil si è attestato allo 0,2%, a fronte del 4,6% registrato nel primo trimestre.

Il dato risulta in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2015 (0,9%).

Nel complesso, nei primi due trimestri dell’anno l’indebitamento netto è stato pari al 2,3% del Prodotto interno lordo (3,0% se si prende in considerazione l’analogo periodo dell’anno precedente).

Il saldo primario delle amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) nel secondo trimestre del 2016 è risultato positivo per 18.614 milioni di euro (16.707 milioni nell’analogo trimestre 2015), con un’incidenza sul Pil del 4,4% (4,1% nel secondo trimestre dell’anno scorso).

Anche il saldo corrente delle Ap nel secondo trimestre 2016 è stato positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,1% (3,0% nel secondo trimestre 2015).

La pressione fiscale si è attestata al 42,3%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Nel report Istat si legge inoltre che:

“Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, salendo al 9,6%”.

Il potere d’acquisto è salito dell1,1%, a fronte di un aumento dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie.

Infine, la quota di profitto delle società non finanziarie è risultata pari al 41,9%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al precedente trimestre. E’ rimasto fermo al 19,2%, invece, il tasso di investimento.

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