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INPS: invio telematico certificati di malattia. Ecco novità e precisazioni

lunedì 29 luglio 2013, di Marta Panicucci

In linea con le nuove norme per la semplificazione e la sburocratizzazione delle pratiche, l’INPS ha già abilitato l’invio telematico dei certificati di malattia. Con la circolare diffusa il 25 luglio 2013, numero 113, ha fornito alcune precisazioni riguardo le modalità di invio del certificato di malattia da parte del medico curante.

Le nuove “modalità tecniche per la predisposizione e l’invio telematico dei certificati di malattia al SAC” erano già state introdotte a partire dal decreto 26 febbraio 2010. Alcune modifiche poi sono state introdotte dal Ministero della salute con il decreto del 18 aprile 2012 che ha integrato la disciplina tecnica già entrata in vigore con alcune novità.

L’INPS ha quindi diffuso una circolare con la quale si dà attuazione al decreto del Ministero che dovrà essere accolto e attuato da tutte le amministrazioni coinvolte. Grazie al sistema di accoglienza centrale dell’INPS, ovvero il SAC sarà possibile trasmettere telematicamente all’ente una maggiore quantità di informazioni. La circolare infatti richiede alle amministrazioni e ai medici abilitati all’invio dei certificati di adeguare i propri software per consentire una corretta trasmissione dei documenti in questione.

Novità del decreto

Con la circolare numero 113 disponibile sul sito dell’INPS si introducono alcune precisazioni riguardo l’attuazione del decreto del Ministero. Di seguito proponiamo una lista con le novità più rilevanti:

  • Servizio per la comunicazione di inizio ricovero: Grazie a questo servizio le aziende sanitarie avranno la possibilità di informare l’INPS del momento di inizio del ricovero del lavoratore previo inserimento del codice fiscale. Dopo la comunicazione dell’azienda sanitaria è prevista la ricezione e l’accettazione da parte dell’INPS che assegnerà un numero di protocollo univoco. Questo consentirà la stampa cartacea della comunicazione da consegnare al lavoratore che ne verificherà i dati anagrafici.
  • Invio certificato in sede di dimissione: sulla stessa linea del servizio precedente, è possibile inviare all’INPS i dati di chiusura del certificato di ricovero per dimissioni del lavoratore o per il suo trasferimento. Inoltre il medico avrà così la possibilità di recuperare, tramite il numero di protocollo, la comunicazione di inizio ricovero e comunicare direttamente la sua diagnosi e l’eventuale convalescenza. E’ comunque necessario che la struttura sanitaria sia in grado di rilasciare la copia stampa del documento di rilascio in modo da permettere al lavoratore di controllare la corretta trasmissione dei dati anagrafici, tra questi soprattutto l’indirizzo e la reperibilità.
  • Nuovi dati nel certificato: il certificato da trasmettere all’INPs è stato implementato con altri campi da riempire, tra questi segnaliamo quelli evidenziati dalla circolare dell’INPS:

    - la possibilità per il medico di dichiarare il ruolo in cui opera al momento del rilascio del certificato;
     l’indicazione di evento traumatico e la possibilità di arricchire le note di diagnosi al fine di completare e/o caratterizzare la diagnosi stessa;
     la segnalazione dell’esistenza di una patologia grave che richiede terapia salvavita o di una malattia per la quale è stata riconosciuta la causa di servizio o, ancora, di uno stato patologico connesso alla situazione di invalidità già riconosciuta;
     la possibilità di indicare oltre alla modalità di esecuzione della visita ambulatoriale/domiciliare anche quella in regime di pronto soccorso;
     la facoltà del lavoratore di dichiarare di aver completato l’attività lavorativa nella medesima giornata del rilascio del certificato.

Entrata in vigore

In base a quanto stabilito dal comme 2 articolo 1 del citato decreto dal Ministero della Salute del 18 aprile 2012, l’INPS ha già aggiornato i propri sistemi operativi al fine di poter recepire i documenti per il ricovero e la dimissione del lavoratore. Le strutture sanitarie e i medici abilitati hanno a disposizione, per adattare le proprie risorse alle norme, i successi nove mesi. In attesa tali strutture continueranno a fornire al lavoratore la versione cartacea dei certificati che il lavoratore trasmetterà personalmente o via posta all’INPS e al proprio datore di lavoro.

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