Grecia di nuovo a rischio default: FMI e BCE in attesa, crisi vicina

I ministri delle finanze dell’Eurozona si incontreranno nelle prossime settimane per discutere dei problemi che continuano a circondare la Grecia e il terzo programma di aiuti esterni dopo le nuove difficoltà nel ripagamento dei propri debiti.

Il capo dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha comunicato durante la giornata di ieri che non era stata fissata alcuna data per il prossimo meeting ma che era presente un generale senso di “urgenza” sulla situazione ellenica.

Il governo guidato da Tsipras sta opponendo resistenza nei confronti dei creditori, inasprendo il difficile rapporto con l’Eurogruppo e manifestando la volontà di non compiere scelte impopolari, come le riforme fiscali e sulle pensioni che facevano parte dell’accordo stipulato lo scorso anno.

A questo punto la Grecia sembra ad un passo dall’esaurire il denaro a sua disposizione, che potrebbe essere terminato già nelle prossime settimane.

Default Grecia: la situazione attuale

La gravità della situazione attuale presenta notevoli somiglianze con le vicende che hanno visto la Grecia protagonista durante la scorsa estate.

Tuttavia le conseguenze possono essere peggiori di quelle del 2015, nel momento in cui la nazione ellenica non dovesse ricevere l’aiuto finanziario di cui ha bisogno.

Senza i €5 miliardi che necessita, la Grecia non sarà in grado di ripagare i debiti cruciali che la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale si attendono nei prossimi tre mesi.

Il primo ministro Tsipras sta discutendo la possibilità che uno dei più grandi debiti in capo alla sua nazione venga direttamente cancellato, così da permettere una ripresa dell’economia, senza apparentemente cercare un modo per ripagarlo.

Le difficoltà di Tsipras stanno crescendo anche sul fronte interno, dove all’aumentare del discontento generale si è unito anche Zoe Constantopoulous, ex alleato del primo ministro, il quale ha messo in piedi un nuovo partito al fine di opporsi alle politiche portate avanti dall’Unione Europea.

Intanto l’indice della borsa di Atene registra un -4,8%, mentre nell’Eurozona si discute sulle prossime decisioni.

Default Grecia: BCE e FMI in attesa di segnali da parte di Tsipras

Il Fondo Monetario Internazionale è in attesa che la Grecia rispetti gli accordi, così da recuperare il denaro necessario a ripagare i propri debiti.

I piani erano di tagliare le inefficienze della spesa pubblica, con interventi sulle pensioni e sulle tasse, strade che l’attuale governo ellenico non sembra intenzionato a percorrere.

Il meeting dell’Eurogruppo, presieduto da Michel Reijns, doveva già essersi tenuto ma le decisioni relative agli accordi tra Unione Europea e Grecia sono state rinviate, non è chiaro secondo quali tempistiche, in quanto “è necessario più tempo”, con Dijsselbloem che ha affermato:

“Non abbiamo una data, anche se tutti ci rendiamo conto dell’urgenza di questa situazione e dobbiamo capire quando riuscire ad incontrarci nelle prossime settimane.”

Il timore sul fronte greco, e non solo, è che non si raggiungerà nessun accordo in tempi brevi. Questo metterebbe alle strette la Grecia che entro luglio dovrà ripagare i propri debiti, incapace di farlo senza ulteriori aiuti esterni.

Le riserve monetarie del governo ellenico si stanno esaurendo in fretta e già entro i prossimi due mesi potrebbero terminare, costringendo la Grecia a dilazionare i pagamenti di pensioni o stipendi pubblici o inadempiere agli obblighi nei confronti del FMI, come già fatto nel 2015.

Tra queste scelte di estrema gravità la soluzione per il governo di Tsipras sarà probabilmente quella di rispettare le riforme fiscali e sulle pensioni promesse, cercando di trovare le risorse interne necessarie a non avvicinarsi, ancora di più, al fallimento.