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Germania: rischio recessione. Senza riforme tornerà il "malato d’Europa"

sabato 18 maggio 2013, di Nadia Fusar Poli

Joerg Asmussen, membro tedesco del consiglio BCE, prevede che la crescita in Germania continuerà anche nel secondo trimestre, ma ha avvertito: la più grande economia europea rischia di diventare (nuovamente) il "malato d’Europa”, etichetta che la Germania si guadagnò un decennio fa.

Cinque anni dopo la caduta del Muro di Berlino, nel 1994, l’unificazione del Paese sembrava un’utopia, un progetto destinato al fallimento. La parabola discendente della Germania, costretta a lottare contro i costi della riunificazione, sembrava inarrestabile e senza precedenti. Sembrava, appunto. Nel 2004 infatti, il Paese riuscì ad emergere dal proprio torpore e malessere e a compiere quello che fu definito un miracolo di rinascita economica. La Germania affrontò e superò la recessione diventando una rara isola di prosperità in Europa, passando da "malato d’Europa" a locomotiva del Vecchio Continente.

La performance della Germania nei primi due anni della crisi della zona euro è stata nettamente superiore rispetto a quella dei cugini europei, anche se con una crescita dello 0,1 per cento registrata nel primo trimestre di quest’anno, dopo la contrazione dello 0,6 per cento nel quarto trimestre del 2012, il Paese è appena riuscito a scongiurare lo spettro di una nuova recessione.

"Penso che ci siano buone ragioni per credere che il secondo trimestre sarà migliore del primo", ha detto Asmussen. Oltre ad essere un membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, Asmussen appartiene ai socialdemocratici di centro-sinistra (SPD), il partito che sta lottando per spodestare il cancelliere conservatore Angela Merkel nelle elezioni tedesche in programma a settembre. La Germania sta raccogliendo i frutti delle riforme intraprese dai governi precedenti, ha aggiunto Asmussen, come le misure e gli sforzi compiuti in materia di mercato del lavoro dall’ex cancelliere Gerhard Schroeder SPD, .

Ma il rischio che la locomotiva d’Europa, possa tornare a rivivere i suoi anni bui, esiste. La Germania ha bisogno di riforme e se non continuerà lungo questa strada, nell’arco di cinque–dieci anni tornerà ad essere il "malato d’Europa", ha sentenziato Asmussen. Istruzione, infrastrutture, sistema fiscale, forniture energetiche, cambiamenti demografici, sono alcune delle aree che necessitano di una revisione.

Asmussen ha dichiarato che la BCE avrebbe perseguito una politica monetaria espansiva per tutto il tempo necessario, dopo che a inizio maggio, per la prima volta in 10 mesi, l’Istituto di Francoforte ha deciso di tagliare i tassi di interesse. "Ma abbiamo bisogno di tenere a mente che una lunga e permanente politica di bassi tassi di interesse comporta rischi, perché incoraggia gli investitori a cercare rendimenti crescenti altrove, e può portare ad una cattiva allocazione del capitale".

Il membro della BCE ha infine ribadito che entro la metà del 2014 dovrebbero essere completati tutti gli elementi di un sindacato bancario europeo, inclusa l’istituzione di un’autorità centralizzata per la dismissione di banche in difficoltà. "Un supervisore che non possa credibilmente chiudere una banca, perché non sa quello che accadrà in seguito è come una tigre senza denti", ha detto Asmussen in occasione di un evento mediatico a Berlino. "Abbiamo bisogno di tutti gli elementi di un sindacato bancario – ne abbiamo bisogno a livello di uno strumento comune e penso anche che possiamo farlo entro la prossima estate se lavoriamo duro", ha concluso Asmussen.

Fonte: cnbc.com

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