Home > Altro > Archivio > Germania, presidente Bundesbank avverte: la crisi dell’euro è tutt’altro che (…)
Germania, presidente Bundesbank avverte: la crisi dell’euro è tutt’altro che finita. Il ruolo della Bce
giovedì 18 aprile 2013, di
Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha avvertito che la crisi del debito dell’Europa durerà ancora un decennio, aggiungendo che si potrebbe ottenere una soluzione duratura solo una volta che i politici smetteranno di far leva sulla Banca centrale europea e si spingeranno nella direzione di revisioni strutturali di vasta portata.
Crisi ancora per dieci anni
In un’intervista con il Wall Street Journal, il presidente della Bundesbank ha segnalato che la BCE potrebbe ridurre i tassi di interesse. Ma ha avvertito che una mossa del genere non cambierebbe comunque la fortuna del blocco dell’euro.
Mr. Weidmann ha elogiato l’accordo tra Cipro e i suoi creditori internazionali per il piano di salvataggio accordato. Anche se l’accordo specifico non è un modello per gli altri, mostra l’importanza di avere una "scala gerarchica" tra i soggetti interessati delle banche per sostenere i costi delle varie decisioni di investimento, ha detto.
"Superare la crisi e gli effetti della crisi rimarrà una sfida per il prossimo decennio", ha detto in un’intervista dalla sua sala riunioni presso la sede della Bundesbank, in contrasto con i recenti commenti da parte del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, che aveva detto che il peggio della crisi europea era ormai passato.
Il prodotto interno lordo della zona euro dovrebbe tornare a crescere quest’anno, in parte a causa della più veloce attività globale, ha detto il signor Weidmann. Tuttavia, "la calma a cui attualmente stiamo assistendo potrebbe essere insidiosa" se ritarda revisioni a livello nazionale ed europeo, ha aggiunto.
L’euro è sceso bruscamente contro il dollaro USA, in risposta alle osservazioni del signor Weidmann. Giù anche Wall Street: indice S&P500 -1,43%, mentre per quanto riguarda le borse europee, Francoforte ha perso il 2,34%, Parigi il 2,35%, Madrid l’1,83%, Milano quasi l’1%.
"Tutti si chiedono cosa può fare di più la banca centrale invece di chiedersi cosa possono fare di più gli altri responsabili politici", ha detto il signor Weidmann.
Su Cipro
Il presidente tedesco ha approvato il recente accordo tra Cipro e i suoi creditori internazionali.
"Il caso di Cipro dimostra che non sono sempre i contribuenti a dover intervenire per salvare le banche", ha detto.
Idealmente, i depositanti non devono essere toccati, ha detto il banchiere tedesco, ma ha sottolineato che i depositanti ciprioti avevano ricevuto tassi di interesse "molto più elevati" sui depositi rispetto alla loro controparte tedesca.
La BCE "non può fare tutto per tutti in ogni momento", ha detto il presidente della BCE Mario Draghi ai parlamentari europei martedì scorso.
Previsioni
Molti analisti si aspettano che con l’inflazione sotto il target del 2% fissato dalla BCE, all’1,7%, e che dovrebbe scendere ancora, è possibile un taglio dei tassi di interesse a maggio o a giugno. Il signor Weidmann non ha escluso la prospettiva, ma ha espresso dubbi sulla sua efficacia.
"Non credo che la politica monetaria sia la questione chiave", ha detto.
Ha poi concluso, "A volte bisogna vedere l’abisso prima di agire. Dobbiamo fare in modo di non togliere la pressione ad agire a chi, alla fine, è responsabile per la risoluzione della crisi".
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Wall Street Journal |