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Germania: calano gli ordini all’industria (-1.4%). Effetto Cina in corso?

venerdì 4 settembre 2015, di Claire Giangravè

La Germania sarebbe tra i paesi più duramente colpiti dalla crisi economica proveniente dalla Cina, secondo dei dati dell’Istituto Nazionale di Statistica di Berlino. Lo studio riporta che da luglio gli ordini inoltrati all’industria tedesca sono diminuiti dell’1.4% rispetto al mese precedente. Questo calo supera le aspettative degli analisti, che avevano previsto gli ordini industriali in rialzo dello 0.6%.

La domanda di prodotti in Germania è aumentata del 4.1% ma è diminuita la domanda estera del 5.2%. Anche se i dati non sono ordinati stato per stato, possiamo immaginare che la maggior parte di quella domanda provenisse dalla Cina, con cui la Germania aveva forti rapporti economici.

La domanda interna in Germania è tutt’ora in forte crescita, soprattutto nel settore meccanico, che è aumentata del 21% nell’ultimo mese. Secondo Reuters si tratta della crescita più significativa negli ultimi 25 anni.

Secondo Stefan Schilbe, della HSBC Trinkhaus, “il vero problema ha a che fare con il mercato mondiale. Mancano i motori della domanda per l’economia globale”.

I dati rivelano che la domanda complessiva di prodotti dalla Germania è diminuita di ben 9.5 punti percentuali, il calo più alto dai tempi della crisi finanziaria globale del 2009.
Una grande parte di quella domanda proveniva probabilmente dalla Cina, che come afferma il presidente della BGA, Anton Boerner, esercita un enorme peso sulla domanda nel mercato mondiale.

“Molte persone della classe alta cinese hanno molti soldi. Se perdi molti soldi, di certo non ti compri una Porsche”.

Fortunatamente, non sembra che la Mercedes-Benz stia soffrendo a causa della repentina svalutazione dello yuan cinese e la conseguente contrazione della domanda estera. Solo nel mese di agosto le esportazioni delle loro automobili in Cina sono aumentate del 53.1%.

Non bisogna disperarsi troppo quindi per la situazione in Germania. Lo conferma Andreas Rees, economista presso l’Unicredit, che ritiene che la riduzione della domanda estera sia più dovuta ad un periodo di pausa dopo una forte crescita piuttosto che all’effetto globale dei mercati cinesi.

Il Ministero dell’Economia tedesco conferma che la domanda industriale continua ad aumentare, nonostante il lieve declino di luglio, coadiuvato dalla debolezza dell’euro e la crescita in Europa.
Questi dati sono in linea con le ultime dichiarazioni di Mario Draghi che ha affermato che il super QE non è un problema se contribuisce alla svalutazione dell’euro.

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