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Gas: la Russia taglia le forniture all’Ucraina. A rischio anche Italia e Germania
mercoledì 25 novembre 2015, di
L’Europa fa molto affidamento sul gas naturale fornito dalla Russia, che passa attraverso l’Ucraina per arrivare ad altri paesi europei, tra cui Italia e Germania che ne sono i principali importatori. Il taglio sulla fornitura di gas deciso da Mosca verso il paese ucraino potrebbe quindi creare enormi problemi: siamo davvero sull’orlo di una crisi energetica?
Gazprom, uno dei principali produttori di gas in Russia, ha appena annunciato di aver tagliato le forniture all’Ucraina a causa del mancato pagamento in anticipo dell’energia.
I rapporti si sono inaspriti in seguito alla decisione da parte di Mosca di occupare la Crimea nel marzo 2014 e ora i due paesi tornano a scontrarsi sull’esportazione di gas.
Alexei Miller, CEO di Gazprom, ha dichiarato che ogni fornitura è stata bloccata perché la società ucraina Naftogaz non ha effettuato i pagamenti rimanenti dopo aver terminato le sue scorte di gas.
"Tutti gli approvvigionamenti sono stati sospesi fino al ricevimento di un nuovo pagamento da parte della società ucraina"
ha dichiarato Miller.
“Il rifiuto di acquistare il gas dalla Russia creerà seri rischi per il transito del gas che dall’Ucraina arriva all’Europa e per le forniture ai consumatori ucraini durante l’imminente periodo invernale”.
L’interruzione della fornitura potrebbe infatti dare inizio a una crisi energetica in Europa: Germania e Italia sono i paesi più a rischio, in quanto rappresentano i maggiori importatori di gas dalla Russia.
La decisione di tagliare il rifornimento all’Ucraina arriva proprio il giorno successivo alla minaccia dell’attuale ministro dell’Energia russo Alexander Novak.
"Oggi o domani le forniture saranno stoppate a causa del mancato pagamento in anticipo", aveva dichiarato.
Nonostante Novak abbia citato un pagamento non avvenuto da parte dell’Ucraina, sembra quasi che la vera ragione di questa decisione possa essere l’escalation del dibattito tra i vari paesi in merito all’annessione della Crimea alla Russia. Nel corso del week-end infatti sconosciuti sabotatori hanno fatto esplodere numerosi tralicci di corrente, costringendo le province annesse alla Russia a ricorrere a generatori d’emergenza per l’elettricità.
Mosca ha accusato le autorità ucraine di non aver riparato i danni di proposito, in modo da creare un incidente politico.
“È strano che le autorità non abbiano accesso alle strutture elettriche. Fuori da ogni motivazione politica, il ripristino della linea non sta avvenendo”
ha dichiarato Novak in un’intervista radiofonica. E in questa occasione ha minacciato anche di tagliare le forniture di carbone.
“La Russia invia il carbone al settore energetico ucraino. Potremmo, e forse in questa situazione dobbiamo, prendere una decisione in merito alla sospensione della fornitura di carbone che le nostre organizzazioni commerciali inviano alle stazioni di energia elettrica ucraine.”
Fino a ora sembra che la Russia abbia bloccato solo il rifornimento del gas, ma in realtà questa è una situazione che potrebbe presto cambiare.