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Grecia: per la Bce il deficit di capitale delle banche è di solo di 14,4 miliardi di euro

domenica 1 novembre 2015, di Felice Di Maro

La Commissione europea ha definito incoraggianti i risultati emersi dagli stress test sulle banche greche. Un portavoce della Ue lo ha evidenziato in modo chiaro.

L’operazione rientra nel quadro dell’accordo del 12 agosto scorso tra il primo governo di Tsipras e le istituzioni della ex Troika: Ue, Bce, Fmi e il Fondo salva-Stati Ems. Con quest’accordo che è il terzo dal 2010 la Grecià in tre anni riceverà 86 miliardi di prestito.

Il processo di ricapitalizzazione delle banche rappresenta una componente primaria dei programmi della Grecia per riportare la fiducia presso gli investitori nel settore bancario in modo da rimuovere nel tempo o comunque appena possibile i controlli sui capitali e fare in modo che si ritorni a tipologie di prestiti bancari a tassi più bassi possibili per rilanciare l’economia che quest’anno registrerà secondo stime una diminuzione del Pil.

L’operazione della Bce è stata realizzata su quattro banche che come hanno diffuso alcuni media a fine giugno avevano un attivo complessivo di 296 miliardi di euro e a quanto pare sono il 90% circa del sistema creditizio greco. Le altre banche non interessate dall’operazione della Bce forse non hanno avuto problemi di solvibilità.

Queste quattro banche entro il 6 novembre dovranno presentare un piano finalizzato a completare le operazioni sul capitale entro il 31 dicembre, quando entrerà in vigore la nuova normativa europea che come è noto potrebbe coinvolgere anche i depositanti nel finanziamento del salvataggio. Gli aumenti di capitale, secondo la Bce, dovrebbero creare delle condizioni prudenziali migliorando la solidità dei bilanci e la capacità di far fronte a condizioni macroeconomiche avverse.

L’analisi della qualità dell’attivo delle quattro banche che è stata condotta dalla Bce presenta svalutazioni per complessivi 9,2 miliardi di euro per effetto del peggioramento delle condizioni macroeconomiche negli ultimi mesi, mentre le sofferenze, almeno secondo le cifre dell’analisi, sarebbero aumentate di circa 7 miliardi di euro.

Gli accantonamenti necessari sarebbero di di 9 miliardi in seguito al tracollo dell’economia nella prima parte dell’anno proprio per il durissimo confronto tra il nuovo Governo di Syriza eletto il 23 gennaio (Primo Governo Tsipras) e i suoi creditori, la ex Troika, e le note vicende delle restrizioni alle operazioni degli istituti con la chiusura delle banche per alcune settimane e le limitazioni dei bancomat.

Le necessità maggiori sono state individuate alla Piraeus Bank, che deve raccogliere 4,9 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi secondo lo scenario base. Al secondo posto la maggiore banca del Paese, la National Bank of Greece, con 4,6 miliardi di euro, di cui 1,6 per lo scenario base. Per le altre due banche le richieste sono inferiori: rispettivamente 2,7 miliardi di euro per Alpha Bank, di cui 263 milioni secondo lo scenario base e 2,2 miliardi di euro per Eurobank, di cui 339 milioni nello scenario base.

I quattro maggiori istituti finanziari della Grecia hanno bisogno di un capitale di14,4 miliardi di euro per tornare alla normalità. L’ammontare per la ricapitalizzazione è riferita a uno scenario stimato avverso, mentre in una situazione standard sarebbero 4,4. Questo deficit scoperto dalla BCE è inferiore a quanto si stimava inizialmente. Il programma di salvataggio del 12 agosto e approvato dal parlamento ellenico il 14 agosto prevede di ricapitalizzare il sistema bancario fino a 25 miliardi di euro.

Si tenga conto che sempre per l’accordo del 12 agosto si prevede di ristabilire la solvibilità e la liquidità delle banche ma anche di affrontare il problema delle sofferenze e di riformare la gestione degli istituti. La valutazione della Bce prevede che le quattro banche possano tornare in pareggio o anche in utile a partire dal 2016.

Al momento le banche elleniche non potendosi finanziare sui mercati finanziari ordinari ricorrono da mesi alla liquidità di emergenza attraverso lo sportello Ela (liquidità di emergenza) della Banca centrale greca e, s’intende, con l’approvazione della Bce. Dopo la ricapitalizzazione dovranno liberamente operare nei mercati offrendo prodotti finanziari propri o meno e non potranno più comunque operare con la liquidità di emergenza Ela.

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