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Forex: tutti in attesa della FED, il dollaro può stupire ancora
mercoledì 17 settembre 2014, di
Stasera alle ore 20 italiane la Federal Reserve annuncerà le proprie decisioni in tema di politica monetaria negli Stati Uniti. I tassi di interesse resteranno presumibilmente invariati in un corridoio compreso tra 0% e 0,25%, mentre il piano di quanitative easing dovrebbe essere ridotto ulteriormente dagli attuali 25 miliardi di dollari per terminare definitivamente il prossimo mese. Gli investitori faranno grande attenzione al linguaggio che utilizzerà la chaiwoman della FED, Janet Yellen, nel corso della consueta conferenza stampa a margine dell’annuncio dei tassi di interesse.
Fino ad oggi la Yellen si è dimostrata soprattutto “colomba”, sulla falsariga del suo predecessore Ben Bernanke, ricordando sempre che i tassi resteranno sui valori correnti per un periodo considerevole di tempo. Tuttavia il mercato sconta il primo ritocco all’insù del costo del denaro negli Stati Uniti per la metà del prossimo anno, anche se i più ottimisti ritengono che la FED sarà costretta ad incrementare i tassi già entro il primo trimestre del 2015. Secondo un recente studio curato dalla FED di San Francisco, i mercati stanno sottostimando la tempistica di intervento dell’istituto monetario di Washington.
Il board della FED non sembra più unito sulla strategia di politica monetaria da seguire. I “falchi”, guidati dal solito Charles Plosser della FED di Philadelphia, restano in minoranza ma sono pronti a dare battaglia sulla tempistica relativa alla stretta sui tassi. Dal canto loro, le “colombe” – in primis la stessa Yellen – ritengono che l’economia americana non sia ancora completamente solida e pronta alla stretta sui tassi, come dimostrato dalla bassa crescita dei salari, dal mercato del lavoro non sempre brillante e dalle aspettative di inflazione sempre piuttosto contenute.
Sul forex il dollaro americano attende le decisioni della FED e nel frattempo prende fiato dopo la lunga corsa al rialzo delle ultime settimane. Il biglietto verde ha messo a segno la sua miglior striscia positiva settimanale dal 1997 e le posizioni net long calcolate dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) sono ai top da oltre due anni. Inoltre, secondo un recente sondaggio di Bank of America Merrill Lynch, l’86% degli investitori intervistati si aspetta nuovi apprezzamenti del dollaro contro euro e yen.
Sul forex il tasso di cambio EURUSD si muove poco sopra 1,2950, ma ieri era riuscito a salire quasi fino a 1,30. La folta presenza di venditori intorno a questa soglia psicologica sta impedendo al cambio di rimbalzare ulteriormente dai bottom di periodo di 1,2860. Tecnicamente appare probabile un nuovo calo del cambio euro/dollaro fino al supporto di lungo periodo di 1,2750, un target ipotizzato da numerosi broker e banche d’affari nel breve termine. Da qui al prossimo anno, invece, sono in tanti a scommettere sulla caduta del cambio fino a quota 1,20, ovvero sui livelli minimi raggiunti a fine luglio 2012 quando imperversava la crisi del debito pubblico nell’eurozona.