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Fed all-in sul mercato immobiliare. QE3: cosa significa davvero?
venerdì 14 settembre 2012, di
La Federal Reserve vuole che gli Americani investano sul mattone, recita il BusinessWeek. Cosa significa davvero questo QE3? E qual è la relazione col settore immobiliare? Qualcuno ha detto che la Fed è andata "all-in" scommettendo la ripresa economica tutta a partire dal mercato immobiliare.
La scommessa della Fed
Questo giovedì, la Federal Reserve ha annunciato un programma di acquisti per 40 miliardi di dollari al mese fino a data da definirsi. Questi acquisti si traducono in tassi di interesse minori sui mutui, ovvero in forti incentivi agli acquisti sul mercato immobiliare. La scommessa della Fed è quella di far innalzare il livello dell’intera economia statunitense, ferma e incapace di ingranare la marcia dalla recessione del 2007-2009, partendo proprio dal mercato immobiliare.
Mercato immobiliare: cosa significa QE3?
Il programma della Fed, ormai passato alla storia col nome di QE3 ha avuto effetto immediato sui tassi dei prestiti rilanciando l’offerta e, dunque, facendone abbassare gli interessi. L’interesse -ovvero il tasso cui i nuovi investitori accederanno- è sceso a 1.01 punti percentuali al di sopra dei tassi di interesse sui bond del Tesoro. Il margine di spread più esiguo, mai registrato negli ultimi 15 anni: gli investitori pretenderanno un piccolissimo interesse in più nel possedere titoli ipotecari piuttosto che del tesoro. (Tecnicamente, quel 1.01 indica la differenza tra i tassi di interesse dei titoli ipotecari garantiti Fannie Mae e i biglietti del tesoro con maturazione tra 5 e 10 anni).
Anche i tassi di interesse sui titoli ipotecari sono ai minimi storici. Ad agosto, il tasso medio sui prestiti a 30 anni era di 3.6%, ben al di sotto del 6.1% registrato al dicembre del 2007.
"Il mercato del lavoro dovrebbe preoccupare ogni Americano"
Alla fine di un meeting durato 2 giorni e svoltosi a Washington, la Federal Open Market Committee (FOMC) ha sancito: "se l’assetto del mercato del lavoro non migliorerà sostanzialmente, la commissione continuerà la campagna di acquisti di titoli, intraprenderà acquisti addizionali ed impiegherà altri strumenti in suo possesso che risultino appropriati". Alla conferenza stampa, dopo le dichiarazioni della FOMC, il governatore Bernanke ha detto che dalla metà degli anni 90, gli Stati Uniti "hanno raggiunto la piena stabilità dei prezzi", ma il mercato del lavoro rimane un enorme "problema" che dovrebbe "preoccupare ogni Americano".
I Fondi Federali rimarranno a tassi "eccezionalmente bassi" al massimo fino alla metà del 2012 - rispetto alle stime di fine 2014.
Proiezioni Economiche: il futuro agli occhi della Fed
Le Proiezioni Economiche della FOMC stimano per il 2013 una crescita economica compresa tra il 2.5% e il 3% (le previsioni di giugno erano tra il 2.2% e il 2.8%). La disoccupazione, entro la fine dell’anno, arriverà ad un tasso medio compreso tra il 7.6% e il 7.9% (in linea con le previsioni di luglio, tra il 7.5% e l’8%).
La Federal Reserve va "all-in"
Dall’inizio dela crisi finanziaria, la Fed ha comprato più di 2 mila miliardi tra titoli di stato e titoli ipotecari, per poi concentrarsi più sui bond. Nel 2010 la banca centrale Americana circa 1.1 milioni di miliardi in titoli ipotecari, che sono andati scemando fino a 800 miliardi di dollari.
L’acquisto per 40 miliardi di dollari al mese, insieme al continuo reinvestimento dei titoli maturati, farà aumentare la cifra nel giro di poco tempo. Secondo gli economisti quella della Fed è stata una scelta drammatica. Michael Feroli (JP Morgan) ha scritto in una nota che le decisioni della Fed sono state "estremamente aggressive": i mercati valutari puniranno il dollaro con una forte svalutazione perché come promesso il QE3 sancisce la fragilità dell’economia Statunitense.