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FMI e Confindustria lanciano l’allarme: in Italia sempre più disoccupati

lunedì 23 settembre 2013, di Valentina Brazioli

Ancora nessuna buona notizia sul fronte della disoccupazione nel nostro Paese. Dopo il campanello d’allarme lanciato dall’Istat sull’occupazione giovanile, anche il Fondo Monetario Internazionale e Confindustria dipingono un quadro a tinte fosche sulla situazione occupazionale in Italia.

FMI: Disoccupazione a livelli inaccettabilmente elevati

La disoccupazione resterà a un livello inaccettabilmente elevato in molte economie avanzate così come in vari paesi emergenti.

Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nella bozza del World Economic Outlook anticipata dall’ANSA. Il passaggio specificamente riferito al nostro Paese, poi, è di quelli da brivido:

In Italia i senza lavoro saliranno dal 10,7% del 2012 al 12,6% nel 2013 per poi ridiscendere al 12,4% nel 2014.

Altro elemento di criticità è quello rappresentato dal PIL, per il quale si prospetta un calo dell’1,8% quest’anno, con un ritorno ad una crescita dello 0,7% il prossimo.

FMI: Italia peggio di Spagna e Grecia

Tra i grandi partner di Eurolandia la recessione italiana quest’anno sarà peggiore sia di quella spagnola (-1,6%) sia di quella francese (-0,2%). La Germania riscontrerà invece una lievissima crescita, pari allo 0,2%. Quindi, mentre l’inflazione continua ad essere sotto controllo, per l’Italia, come per gli altri paesi europei, il problema resta quello della disoccupazione.

A conti fatti, se l’attività delle economie avanzate sta iniziando a risollevarsi, quelli che recentemente erano gli unici propulsori dell’economia mondiale, ovvero la Cina e molti altri paesi emergenti, si stanno ormai raffreddando. Una situazione che ha obbligato il FMI a ritoccare le stime di crescita verso il basso.

FMI: Crescita mondiale debole

In particolare, la ripresa mondiale quest’anno si fermerà al 2,9%, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di luglio, mentre quella del 2014 salirà al 3,6% (-0,2).

  • Leggero ritocco all’ingiù è stato previsto anche per gli Usa, con un +1,6% di PIL quest’anno (-0,1 punti rispetto alle stime di luglio) e un +2,6% il prossimo (-0,2 punti).
  • Più consistente il ridimensionamento per il blocco dei paesi emergenti e quelli in via di sviluppo: il PIL 2013 crescerà del 4,6%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle precedenti attese, e quello del 2014 del 5,1% (-0,3).
  • La Cina, in particolare, crescerà quest’anno del 6,3% (-0,6 punti) e del 6,5% il prossimo (-0,5) e per l’India è atteso un +3,8% (-1,8 punti) e un +5,1% (-1,1).
  • Nessuna revisione al momento, invece, per l’area euro nel suo complesso (-0,6% nel 2013, +0,9% nel 2014).

Confindustria: Occupazione in calo, CIG in aumento

Quanto a Confindustria, stavolta è il suo Centro Studi a registrare una situazione preoccupante. Dall’indagine annuale CSC sul lavoro nelle imprese associate nel 2012, è emersa infatti una diminuzione dell’occupazione dello 0,6% , un dato peggiore del -0,3% del 2011 ma meno pesante del -1,1% del 2010. Più grave il calo nelle piccole imprese, fino a 15 dipendenti, dove la contrazione della forza lavoro ha toccato il 4,9%. Parallelamente è aumentato il ricorso alla CIG, che, si legge nell’indagine del Centro Studi:

Nel 2012 ha assorbito potenziale forza lavoro pari al 5,3% delle ore lavorabili nell’industria (dal 4,2% nel 2011), al 2,5% nei servizi (dall’1,3%).

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