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FED: che cos’ha in mente Bernanke?

sabato 8 giugno 2013, di Nadia Fusar Poli

Gli investitori non possono, evidentemente, leggere nella mente. Eppure molti di loro stanno spendendo un sacco di energia nel tentativo di entrare nella testa di Ben S. Bernanke, il presidente della Federal Reserve, facendo scommesse e azzardi su quello che potrebbe essere il suo pensiero.

Per azioni, obbligazioni e valute di tutto il mondo è stata una settimana caotica. Trader e strateghi hanno ripensato e riconsiderato le prospettive di Bernanke circa il futuro dell’economia, cercando di capire quanto potrebbero spingere la banca centrale a rallentare l’acquisto di bond, il programma di stimolo che ha sostenuto i mercati negli ultimi anni. I mercati stanno osservando e analizzando ogni tipologia di dato economico attraverso le lenti della Fed. Ciò che conta non è il significato e la portata i questi dati, quanto piuttosto cosa ne possa pensare e come li possa interpretare Bernanke.

Il rapporto sul lavoro diffuso Venerdì è sembrato in grado di calmare, almeno temporaneamente, i nervi degli investitori. A Wall Street, molti hanno convenuto che il dato dei 175.000 nuovi posti di lavoro creati negli Stati Uniti, possa rappresentare un’evidenza abbastanza forte per mantenere l’economia su un percorso costante, ma non così significativo da incoraggiare la Fed ad interrompere il proprio programma di stimolo prima del previsto. La Fed può permettersi di essere paziente.

Muovendo da questa interpretazione, che è sembrata diffusa e prevalente, i mercati azionari sono aumentati e l’S&P 500 ha chiuso in rialzo dell’1,28 per cento, archiviando una settimana decisamente negativa, con sessioni tra le peggiori dell’anno. I bruschi movimenti registrati in azioni, obbligazioni e valute nell’arco di questa settimana riflettono la notevole ansia degli investitori. C’è confusione sul "come e quando" la banca centrale americana potrà fare marcia indietro rispetto al suo programma di stimolo monetario. Ma se anche ci fossero chiari segnali di un pullback, i precedenti sono pochi e deboli per capire che tipo di effetto, una tale politica, avrà sui mercati. Una decisione in questa direzione potrebbe essere una buona cosa se l’economia fosse in rapida crescita. Ma potrebbe anche gettare i mercati nel caos, considerato il livello di dipendenza degli investitori (soprattutto negli ultimi cinque) dalle banche centrali, dai loro programmi di stimolo e dalle parole dei loro presidenti.

Tutto ciò suggerisce che i mercati rischiano di attraversare un’estate particolarmente turbolenta. Molti altri eventi, tra cui la crisi del debito europeo e la prospettiva di una doppia recessione negli Stati Uniti, hanno fatto da guida ai mercati condizionandone l’andamento. Ma forse non quanto ha saputo fare la Fed, in particolare nei tempi recenti.

La prospettiva di una inversione di rotta è venuta alla ribalta il 22 maggio, quando Bernanke ha dichiarato dinanzi al Congresso che, insieme ai suoi colleghi del board, potrebbe considerare la possibilità di rallentare o interrompere il programma di acquisto di bond "nei prossimi incontri", se l’economia americana mostrasse segni di miglioramento. Gli investitori hanno speculato su cosa esattamente Bernanke intendesse, e su cosa potrebbe indurre la Fed ad agire. La prospettiva di un futuro senza il sostegno di Bernanke e di uno scenario economico confuso e instabile, ha contribuito a frenare la corsa de mercati. Per la prima volta quest’anno, lo S&P 500 ha archiviato due settimane consecutive con il segno negativo, il mercato obbligazionario ha registrato oscillazioni più violente e gli investitori hanno venduto tutti i tipi di obbligazioni, spingendo i tassi di interesse al livello più alto da oltre un anno.
L’economia migliorerà abbastanza perché Bernanke possa invertire la rotta? A Wall Street c’è ancora un profondo disaccordo.

Secondo alcuni analisti, l’economia sembra destinata a rimanere nella sua attuale traiettoria di crescita lenta. Dunque, che cosa avrebbe in mente Bernanke? I più pessimisti hanno sostenuto che le politiche della Fed non siano in grado di generare una reale crescita economica. Questo punto di vista ha guadagnato ulteriore sostegno e approvazione la scorsa settimana, quando alcuni rapporti economici hanno evidenziato la lentezza nel settore manifatturiero e nel mercato del lavoro USA.

Michael Feroli, economista di JP Morgan, ritiene che la Fed, in occasione di una delle prossime riunioni, potrebbe annunciare un rallentamento del programma di acquisto di bond. Questo darebbe al presidente Ben Bernanke la possibilità di spiegare in dettaglio quello che la Fed sta facendo. Mentre c’è notevole incertezza intorno alla questione. L’economista ha aggiunto che la riunione del Federal Open Market Committee di dicembre potrebbe essere il momento più probabile perché la Fed possa realmente cambiare marcia. Quanto alle dimensioni, Feroli si aspetta che la Fed possa passare dal ritmo attuale di $45 miliardi di dollari in buoni del Tesoro e $ 40 miliardi di dollari in obbligazioni ipotecarie, ad un ritmo compreso tra $ 60 miliardi a 65 miliardi di dollari, complessivamente.

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