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Eurozona: incontro Letta-Merkel. Qual è il futuro dell’Italia?
giovedì 2 maggio 2013, di
Il nuovo premier italiano Enrico Letta si è recato in visita ufficiale in Germania per la prima volta, poche ore dopo aver finito il suo discorso inaugurale al parlamento italiano. Si è parlato molto della sua posizione "pro-Europa" "anti-austerità". Riportiamo alcune citazioni dalla conferenza stampa.
Crescita vs austerità
Letta:
Abbiamo fatto la nostra parte sul consolidamento di bilancio ... l’Europa deve implementare politiche di crescita.Enrico Letta, conferenza stampa Berlino, 30 Aprile, 2013
Merkel:
Dobbiamo liberarci da questa idea sbagliata che la crescita e il consolidamento di bilancio siano due cose opposte. Solide finanze pubbliche sono una condizione essenziale per la crescita e la crescita non è solo rappresentata dallo Stato che dà soldi, ma si tratta di creare le condizioni perché le piccole e medie imprese inizino a sentirsi a casa, per essere in grado di investire e di garantire posti di lavoro. Per questo abbiamo bisogno di riforme strutturali, buone scuole e università, ed investimenti nella ricerca. Angela Merkel, conferenza stampa Berlino, 30 Aprile, 2013
Responsabilità nazionale vs "solidarietà europea"
Letta:
Negli ultimi cinque anni di crisi non abbiamo trovato soluzioni sufficienti, perché non c’era abbastanza Europa. Questo è il mio obiettivo - e anche quella della Germania, perché entrambi i nostri paesi hanno una vocazione federalista ... Se raggiungessimo questi obiettivi (unione bancaria, unione fiscale ed economica e unione politica) si potrebbero risolvere i nostri problemi interni molto più facilmente.Enrico Letta, conferenza stampa Berlino, 30 Aprile, 2013
Merkel:
Vogliamo garantire che l’Europa emerga da questa crisi più forte di quando ci è entrata. Per questo, ogni paese deve fare la sua parte. Angela Merkel, conferenza stampa Berlino, 30 Aprile, 2013
Raggiungimento obiettivi UE
Letta:
Come e dove troveremo le risorse è una questione interna. Non devo dare spiegazioni a nessuno, non sono qui per giustificare scelte nazionali ... Non abbiamo alcuna intenzione di dire ai cittadini tedeschi che cosa devono fare, e sappiamo che i cittadini tedeschi non hanno alcuna intenzione di dire a noi che cosa dobbiamo fare.Enrico Letta, conferenza stampa Berlino, 30 Aprile, 2013
Merkel:
Ogni paese deve completare i suoi compiti; l’Italia ha già compiuto notevoli progressi su questa strada. Angela Merkel, conferenza stampa Berlino, 30 Aprile, 2013
Nel complesso, il tono della conferenza stampa e dell’incontro è stato abbastanza amichevole e conciliatorio. Detto questo, ci sono chiaramente un certo numero di potenziali focolai. Per tutta la retorica filo-europea, il ’più Europa’ di Letta comporta chiaramente un maggiore aiuto finanziario per l’Italia, sia esso tramite un fondo di risoluzione bancaria o debt-pooling e non più controllo europeo sulle imposte nazionali e sulle decisioni di spesa, che è l’approccio tedesco (da notare che la Merkel si è specificamente riferita al trattato fiscale come ad un "elemento di consolidamento" e all’ESM, ossia il Meccanismo Europeo di Stabilità, come ad "un elemento di solidarietà").
Prospettive sul futuro
Come già detto più volte, l’Italia deve ancora affrontare una serie di sfide - trovare il modo di bilanciare i conti senza i soldi provenienti dalla prevista tassa di proprietà (la cancellazione della quale è stata richiesta da Berlusconi) e anche ri-avviare il programma di riforme strutturali, che si è bloccato durante il governo Monti dopo un inizio promettente. Il mancato raggiungimento di progressi su tali fronti inevitabilmente porterebbe ad innescare tensioni con la Germania.
Concludiamo con un commento di Josefa Idem (di origine tedesca), nuovo ministro italiano delle Pari Opportunità, dello Sport e delle Politiche Giovanili che ha detto a ZDF che "capisce che le persone più direttamente colpite dalla crisi e che hanno un collegamento diretto con le misure di austerità nutrono una certa avversione verso la signora Merkel".
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: OpenEurope |