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Riforma della riscossione: Equitalia soppressa nel 2015
venerdì 25 luglio 2014, di
Uno dei punti forti del Governo all’interno della delega fiscale è la riforma del sistema di riscossione dei tributi: la tanto contestata Equitalia sarà soppressa a partire dal 2015. La società di riscossione a controllo pubblico, posseduta al 51% dall’Agenzia delle Entrate e al 49% dall’INPS, incaricata della riscossione dei tributi, contributi e sanzioni, chiuderà i battenti a fine anno.
Se la proposta di legge contenuta all’interno della delega fiscale sarà approvata dal Parlamento, i compiti adesso attributi all’agente della riscossione passeranno direttamente sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate. Questo significa che il tanto contestato aggio di riscossione di Equitalia, non dovrà più essere applicato, ma sarà sostituito da un interesse pari al tasso Euribor.
A partire dal 2015 sarà istituito all’interno dell’Agenzia delle Entrate la Direzione Centrale per la Riscossione, all’interno della quale saranno trasferiti almeno il 50% dei dipendenti che oggi lavorano per Equitalia. Si tratta di una rivoluzione non di poco conto all’interno del sistema fiscale italiano. Per la prima volta l’intento è quello di accentrare compiti e responsabilità, per diminuire i costi, ma soprattutto aumentare l’efficienza del servizio.
Non ci saranno più lunghe code da fare all’agente della riscossione e all’Agenzia delle Entrate per capire come sgravare una cartella. Dal 2015 tutto potrà essere fatto presso uno stesso ente, con notevoli vantaggi per tutti i contribuenti.
I primi segnali di questo cambiamento sono arrivati già con la legge di stabilità 2013 che ha disposto l’istituzione di un Comitato di indirizzo e verifica dell’attività di riscossione mediante ruolo, per individuare i processi da migliorare ed individuare i migliori criteri di controllo dell’attività di riscossione svolta. Da questa attività è nata l’idea di aggregazione dell’Agenzia della riscossione nata nel 1995, con l’Agenzia delle Entrate.
Staremo a vedere se la proposta di legge verrà approvata dal Parlamento, che resterà al lavoro fino al prossimo 8 agosto, prima della mini pausa estiva.