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Economia USA: rialzo dei tassi entro fine anno? Considerazioni da FED e FMI

giovedì 18 giugno 2015, di Erika Di Dio

Nella scorsa conferenza stampa del 22 maggio, il presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che la ripresa dell’economia statunitense è leggermente rallentata, ma nel complesso è rimasta ancora solida. Ha poi aggiunto “Se l’economia continuerà a migliorare come prevedo, ritengo che sarà appropriato ad un certo punto quest’anno innalzare la fascia obiettivo per il tasso sui fondi federali”. Ciò è stato interpretato dagli operatori del mercato come un aumento dei tassi entro Settembre 2015. Al contrario, il FMI ha incoraggiato gli Stati Uniti a rinviare l’aumento dei tassi almeno fino alla prima metà del 2016, menzionando come ragione principale un rallentamento della crescita economica.

Di seguito, il riepilogo mensile della situazione statunitense ci aiuterà a decidere chi ha ragione in questo caso, la Fed o il FMI.

Crescita economica
Il Pil USA del primo trimestre 2015 ha subito una contrazione dello 0.7%, una grande delusione se paragonato all’espansione del 2.2% del quarto trimestre del 2014. Secondo il FMI, i fattori principali della suddetta contrazione sono stati “il clima sfavorevole, una profonda contrazione per quanto riguarda gli investimenti nel settore del petrolio, lo sciopero dei porti nella West Coast, e gli effetti di un dollaro più forte”. Altri analisti dicono la stessa cosa. Tuttavia, il FMI è stato troppo veloce a dire che la contrazione sarebbe stata solo temporanea a causa di “un solido mercato del lavoro, condizioni finanziarie favorevoli e petrolio più economico”. Anche se ciò alla fine non ha fermato il FMI ad abbassare le previsioni di crescita per gli USA dal 3.1% al 2.5%, un’espansione è pur sempre un’espansione, giusto? E nel mio libro un’espansione è sempre migliore di una contrazione.

Occupazione
Secondo l’ultimo report sull’occupazione USA, si evince che i non farm payrolls hanno riportato risultati migliori del previsto a 280K (precedenti 221K). Anche la media dei rendimenti ad ora è aumentata di un rispettabile 0.3%, in salita rispetto al precedente 0.1%. L’unico punto negativo è stato il tasso di disoccupazione (che è aumentato al 5.5% dal 5.4%), anche se il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto stabile al 62.9% e la forza lavoro della popolazione attiva è aumentata a 397K a Maggio, il che è un risultato ancora abbastanza generoso.

Spesa Consumatori
I risultati preliminari di giugno del sondaggio sui consumatori dell’Università del Michigan sono stati molto ottimisti. Il sentiment dei consumatori si è attestato a 94.6 (precedente 90.7), le attuali condizioni economiche a 106.8 (precedente 100.8) e le aspettative dei consumatori a 86.8 (precedente 84.2). Anche le nuove vendite immobiliari di Aprile hanno visto un rialzo a 517K mentre la lettura precedente è stata rivista leggermente al rialzo da 481K a 484K.

Nel complesso, il sentiment dei consumatori e le spese dei consumatori sono ancora abbastanza solide, anche se qualcuno tra gli analisti si è molto concentrato sulla lettura in stallo delle spese personali ad Aprile (0.0% effettive, 0.2% precedente).

Condizioni economiche
L’indice ISM manifatturiero di Maggio ha avuto un risultato migliore del previsto a 52.8 (precedente 51.5), mentre l’indice non manifatturiero è leggermente sceso a 55.7 (precedente 57.8). Entrambe le letture sono superiori a 50, indicando un’espansione economica, ma inaspettatamente la produzione industriale è scesa dello 0.2% a Maggio e la lettura di Aprile è stata declassata al -0.5% dal -0.3%. Il colpevole più citato per questa debolezza è stato il forte dollaro, in quanto ha reso le esportazioni USA meno competitive. D’altro canto, l’indice NAHB del settore immobiliare di giugno è risultato migliore del previsto a 59 (precedente 54).

Inflazione
L’indice principale dei prezzi al consumo (PCE) è rimasto stabile allo 0.1% per il quarto mese consecutivo ora. I dati sul CPI di maggio usciranno questa settimana, ma le letture di Aprile relative agli indici headline e CPI versione core sono risultati in conflitto, in quanto il CPI versione core è salito allo 0.3% (precedente 0.2%), mentre l’indice CPI headline è sceso allo 0.1% (precedente 0.2%). Nota più positiva, le letture di maggio degli indici PPI headline e PPI versione core sono state molto ottimiste, la prima in aumento dello 0.5% (precedente -0.4%) e la seconda dello 0.1% (precedente -0.2%).

Conclusioni
Sembra quindi che l’opionione del FMI secondo cui la FED dovrebbe aspettare per innalzare i tassi sia più prudente e ragionevole considerando i dati di cui sopra. Per esempio la bassa inflazione non supporterebbe un aumento dei tassi al momento e, nonostante l’occupazione sia abbastanza stabile per adesso, c’è la possibilità di un suo deterioramento a causa dell’indebolimento del settore manifatturiero. Certamente tutto ciò non prende in considerazione alcuna futura sorpresa positiva, quindi il quadro non è ancora chiaro e noi, al momento, non possiamo far altro che restare in modalità attesa.

Fonte: Babypips

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