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Draghi spara, l’Euro crolla. Perché? Cosa ha detto la BCE

venerdì 8 febbraio 2013, di Federica Agostini

Durante e dopo la conferenza stampa di ieri del Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, sui mercati finanziari l’euro è stato oggetto di forti vendite, nonostante il recente apprezzamento. Perché? Cos’ha detto la BCE per far crollare l’Euro?

Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ha tenuto ieri la conferenza stampa mensile durante la quale fa il punto sulla situazione economica e monetaria dell’Eurozona indicando, eventualmente, le decisioni di politica monetaria prese dal consiglio direttivo della BCE.

Com’è ormai noto, alla fine dell’estate fu proprio una conferenza stampa di Draghi a determinare l’avvio della ripresa dell’Euro sui mercati finanziari. Ma ieri, le cose sembrano essere andate diversamente.

Forza dell’Euro: l’allarme

Negli ultimi periodi, la forza crescente dell’Euro ha messo in allarme diverse aziende e politici europei, preoccupati che un eccessivo apprezzamento della valuta interna possa sfavorire il settore delle esportazioni che, invece, dovrebbe essere il fiore all’occhiello della ripresa economica.

L’apprezzamento dell’Euro non è preoccupante in sé, ma lo diventa quando le altre banche centrali più influenti del mondo adottano misure di politica monetaria cosiddette "allentate" o, nel caso del Giappone, sono poste ad eccessive pressioni politiche perché si operino svalutazioni competitive. Questo contesto fa insorgere la preoccupazioni in molti che il giro di svalutazioni possa trasformarsi a breve in una guerra al ribasso tra le valute.

Dopo aver annunciato la decisione unanime di mantenere i tassi di interesse invariati allo 0.75%, il presidente Draghi ha confermato le previsioni di ripresa per la seconda metà del 2013, ha spiegato come il tasso di cambio dell’Euro sia al momento nella media storica, ma ha aggiunto: "la BCE continuerà a mantenere allentata la propria politica monetaria, pur mantenendo sotto controllo la situazione per vedere se tale apprezzamento possa mettere a rischio la stabilità dei prezzi."

Svalutazioni competitive, ma non deliberate

La stabilità dei prezzi, e non il tasso di cambio, è il target della Banca Centrale Europea. Draghi lo ripete più volte e in particolare quando risponde ad una domanda relativa alla recente proposta del premier francese Hollande che prevederebbe l’adozione di una politica del tasso di cambio. "Dobbiamo tenere a mente che la BCE -dice Draghi - è indipendente." La BCE non adotterà misure di svalutazione competitiva, ma monitorerà la situazione e "l’efficacia di questa strategia sarà data dalla reazione dei mercati a queste dichiarazioni."

Riguardo alla guerra di valute, Draghi ha spiegato che questi ribassi non sono deliberate svalutazioni competitive, ma piuttosto "sforzi macro-economici" compiuti dalle banche centrali nel tentativo di incentivare la ripresa economica, anche se ha espresso una certa preoccupazione per la condizione di indipendenza della Bank of Japan.

Ripresa? Nuvole all’orizzonte

Il presidente della BCE ha confermato le possibilità di ripresa per la fine del 2013, nonostante i "possibili rischi di ribasso" ancora vigenti che potrebbero tornare a disseminare tensioni e frammentazione sui mercati finanziari.

Tuttavia, l’orizzonte è nuvoloso sul futuro dell’Eurozona. Oltre alla frammentazione interna per la quale l’accesso al credito da parte delle aziende in Spagna è più costoso che in Germania. C’è la stessa discrepanza tra piccole-medie imprese e grandi aziende, ha notato Draghi.

"Nei limiti del nostro mandato, continueremo a fare il possibile per assicurare il ritorno del credito. Allo stesso tempo, crediamo che tutte le azioni da noi intraprese riusciranno finalmente a giungere all’economia."

Le reazioni dei mercati

Ma se la Banca Centrale Europea deve tenere sotto controllo la situazione è perché, potenzialmente, potrebbe diventare pericolosa.

In men che non si dica, l’Euro è crollato al di sotto di 1.34 contro il dollaro per la prima volta dall’inizio dell’anno e incassa ingenti perdite anche contro la sterlina e lo yen. La moneta unica sta viaggiando ai livelli più elevati degli ultimi 15 mesi contro il dollaro, ma con il nuovo "effetto BCE" ha perso vigore e sembra destinata a poter scendere ancora.

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