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Draghi: la BCE si prepara ad affrontare la deflazione. QE alle porte?
venerdì 2 gennaio 2015, di
Il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha detto di non poter escludere il rischio di deflazione nell’Eurozona, lasciando intendere che la probabilità di un quantitative easing su larga scala è in aumento.
"Il rischio di non riuscire a soddisfare il nostro obiettivo di stabilità dei prezzi è più alto di quanto non fosse sei mesi fa",
ha detto Draghi in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt.
"Ci stiamo preparando tecnicamente per modificare le dimensioni, la velocità e la composizione delle nostre misure previste all’inizio del 2015 e, qualora fosse necessario, per reagire ad un periodo troppo lungo di bassa inflazione.
C’è unanimità all’interno del Consiglio direttivo della BCE riguardo questo argomento".
Nonostante i politici siano d’accordo in linea di principio, il dibattito su quale nuovo stimolo sia necessario a questo punto ha riaperto una spaccatura nel Consiglio direttivo della BCE, che ora comprende 25 rappresentanti (dopo che la Lituania è entrata a far parte dell’Unione Europea il 1 gennaio 2015).
Con l’inflazione negativa prevista per quest’anno, alcuni avvertono il pericolo di una spirale deflazionistica, mentre altri sollecitano l’arrivo di misure precedentemente concordate per mostrare il loro effetto, come ad esempio il quantitative easing.
Draghi riguardo la deflazione ha dichiarato:
"Il rischio non può essere del tutto escluso, ma è limitato.
Dobbiamo agire contro tale rischio."
Alla domanda su quanto la BCE dovrà spendere sui titoli di Stato, ha risposto che "è difficile da dire."
I rendimenti dei titoli italiani e spagnoli è sceso ai minimi record dopo la pubblicazione dell’intervista e l’euro è sceso più debole che mai da giugno 2010.
La moneta unica è scesa dello 0,5% a 1,2045 dollari alle 08:22 ora di Francoforte. Il Consiglio direttivo terrà la sua prossima riunione riguardo la politica monetaria il 22 gennaio.
Fonte: Bloomberg