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Draghi difende l’euro e rilancia l’unione bancaria
giovedì 10 ottobre 2013, di
Durante un discorso all’Università di Harvard, il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha difeso nuovamente l’euro davanti a un pubblico di americani ancora scettici sul futuro della moneta unica dopo lo scoppio della crisi del debito pubblico nel Vecchio Continente. Il banchiere italiano, a capo della BCE da novembre 2011, ha sottolineato che l’euro è irreversibile, per cui non ci sono possibilità di una disintegrazione dell’unione monetaria. Draghi ha poi rilanciato l’unione bancaria, che viene ritenuta fondamentale per la moneta unica.
Secondo il governatore della BCE, "quando avviene la frammentazione del sistema bancario, questo mina non solo l’unicità della moneta ma anche le condizioni della concorrenza". Draghi è un convinto sostenitore dell’unione bancaria europea, ritenuta fondamentale per spezzare il circolo vizioso che si è venuto a creare tra le banche e il debito sovrano. E’ stato comunque sottolineato che i paesi europei stanno facendo sforzi enormi per tenere sotto controllo i conti pubblici.
Il consolidamento delle finanze pubbliche va avanti e i progressi sono sotto gli occhi di tutti. Il deficit primario dell’area euro è sceso allo 0,5% nel 2012, dopo che nel 2009 era al 3,5%. Negli Stati Uniti il rosso in bilancio era ancora al 6% nel 2012. Draghi si è soffermato sull’irreversibilità dell’euro, ricordando ai più scettici l’impegno di tutti i paesi europei nel mantenimento della moneta unica anche "nelle ore più buie della crisi". Il banchiere italiano ha anche ricordato che dal 1999 ad oggi l’area euro ha creato 600mila posti di lavoro in più rispetto agli Stati Uniti, nonostante adesso la disoccupazione sia ormai a livelli insostenibili dopo lo scoppio della crisi.