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Draghi a Davos: Ripresa nella seconda metà dell’anno. “Vorrei meno tasse e tagli alla spesa”

venerdì 25 gennaio 2013, di Vittoria Patanè

Il presidente della Banca centrale europea prende la parola al World Economic Forum di Davos, in uno degli interventi più attesi della giornata.
Mario Draghi parla a tutto tondo degli interventi messi in atto dalla BCE nel 2012, ma anche del presente e del futuro. “Crediamo in una ripresa nella seconda parte dell’anno."

2012: anno del rilancio

"Il 2012 è stato un anno interessante e se vogliamo trovare un denominatore comune per ricordarlo possiamo dire che è stato l’anno del rilancio dell’euro".

Questo è quanto afferma il presidente della Banca centrale nel suo special address, insistendo però sul fatto che le riforme strutturali e finanziarie, messe in atto nel corso dell’anno passato dai vari governi, non possono essere considerate un punto d’arrivo, ma di partenza. È necessario che i singoli Stati proseguano l’opera di consolidamento fiscale e strutturale, al fine di favorire la competitività.

Occorre fare di più” per la crescita economica, i singoli paesi devono continuare ad impegnarsi seriamente perché la Bce non può di nuovo sostituirsi ai governi come ha fatto nel 2012 (ricordiamo i tre tagli di tassi d’interesse e le due maxi operazioni Ltro di liquidità alle banche).

Ripresa nella seconda parte dell’anno

"Tutto sta puntando a un miglioramento delle condizioni finanziarie. Il background è considerevolmente più favorevole dello scorso anno. La nostra percezione è che il livello dell’attività economica si stia stabilizzando a livelli molto bassi e crediamo in una ripresa nella seconda parte dell’anno".

La ripresa è possibile dunque, e lo dimostrano i dati:

"Tutti gli indici puntano a un sostanziale miglioramento delle condizioni finanziarie. Siamo in una situazione in cui assistiamo a un contagio positivo sui mercati finanziari e sulle variabili finanziarie. Tutto ciò però, ancora non si è trasmesso all’economia reale".

L’obiettivo dev’essere quello di superare la frammentazione dei mercati finanziari.

Sui legami banche – governi

Secondo Mario Draghi la ricetta è quella di instituire un meccanismo di supervisione unica delle banche che, insieme a quello di liquidazione unico a livello dell’Eurozona, farà in modo che le gli istituti bancari siano protetti dall’influenza sovrana, spezzando il legame banche - governi.

Sarà una supervisione "forte”, esercitata da Francoforte sulle principali banche, ma che rimarrà ovviamente separata dalla politica monetaria. Inoltre nel 2013, secondo le parole del presidente, la commissione presenterà una proposta per l’istituzione del meccanismo unico di liquidazione "e sarà una cosa nuova".

La ricetta di Draghi

“Vorrei vedere un taglio dei costi di governo, una calo delle tasse e una gestione degli investimenti per infrastrutture."

Solo così, a detta di Draghi, l’opera di risanamento potrà farsi sentire sull’economia reale traducendosi in un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.

Il risanamento è importante soprattutto per i "paesi sotto condizione di stress e urgenza, del mercato e dei tassi di interesse" che, invece, hanno "fatto la cosa più facile: aumentare le tasse e tagliare le spese pubbliche per gli investimenti. Ma quello che è giustificato per emergenza, di fatto contrae l’economia creando ulteriori squilibri dei conti". Bisogna quindi cambiare.

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