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Di Maio apre ad alleanze post voto: “Non lasceremo il paese nel caos…”
giovedì 16 novembre 2017, di
Luigi Di Maio è sempre più calato nella sua nuova veste di candidato premier e guida del Movimento 5 Stelle, con il suo viaggio negli Stati Uniti che è nato con lo scopo di accreditare anche a Washington i pentastellati come forza politica in grado di poter governare il paese.
Ecco dunque che archiviate le elezioni in Sicilia, Di Maio è volato negli States per dare il via a tutta una serie di incontri. Ospite al Dipartimento di Stato e interrogato sulle possibili alleanze elettorali post voto dei 5 Stelle, il candidato premier ha rassicurato la platea dichiarando che nel caso il Movimento si prenderebbe la responsabilità di non lasciare il paese nel caos.
Un Di Maio responsabile
Agenda fitta quella di Luigi Di Maio nel suo viaggio negli Stati Uniti. Giorni pieni di impegni dove il vicepresidente della Camera ha ribadito a Washington quali saranno i temi che il Movimento 5 Stelle avrà intenzione di portare avanti anche nella prossima campagna elettorale.
Agli Stati Uniti quindi non avrà fatto molto piacere sentire che, nel caso di una vittoria dei grillini, l’Italia richiamerà le proprie truppe dall’Afghanistan e di come il Movimento reputi sbagliate le sanzioni imposte alla Russia.
Di Maio comunque ha voluto anche ribadire la fedeltà agli Stati Uniti e non a Mosca, ma su alcuni punti i 5 Stelle hanno le loro idee ben chiare e non intendono fare marcia indietro se mai dovessero arrivare a guidare il paese.
Proprio in quest’ottica è stato molto interessante l’incontro presso il Dipartimento di Stato con Conrad Tribble, che a Washington ricopre l’incarico di vice segretario di Stato per l’Europa Occidentale e quindi è molto ben informato su cosa succede anche da noi.
“Senza fare alleanze come pensate di poter governare?”. Questa è stata la domanda diretta che Tribble ha rivolto al giovane deputato, stuzzicandolo sul fatto che con la nuova legge elettorale per un partito è quasi impossibile riuscire a vincere da solo.
Luigi Di Maio quindi nel rispondere alla domanda si è lasciato sfuggire un’affermazione molto importante: “Se non avremo la maggioranza assoluta ci assumeremo la responsabilità di non lasciare il Paese nel caos”.
Una sorta di rassicurazione quella di Di Maio che però apre a interessanti scenari politici. Il Movimento 5 Stelle quindi, in determinate condizioni, potrebbe propendere anche a dare vita ad alleanze politiche post voto per formare un governo e evitare quindi uno stallo per il nostro paese che un pareggio elettorale potrebbe portare.
Quali alleanze?
Con il Rosatellum-bis un partito o una coalizione per poter vincere le elezioni dovrà riuscire a ottenere circa il 40%. Anche se non è previsto nessun premio di maggioranza, la soglia per poter avere i numeri per governare dovrebbe essere questa.
Anche se è saldamente il primo partito del paese, gli ultimi sondaggi politici elettorali evidenziano come il Movimento 5 Stelle al momento sarebbe molto lontano dal poter raggiungere il 40% alle prossime elezioni.
Servirebbe una campagna elettorale capace di convincere circa altri tre milioni di italiani a votare 5 Stelle per poter arrivare al 40%. Senza fare alleanze post voto quindi per i pentastellati sarà molto dura andare al governo.
Se anche il centrodestra unito non dovesse riuscire a ottenere la maggioranza, con il Partito Democratico e il resto della sinistra che ormai sembrerebbe essere fuori dai giochi, il pareggio elettorale che ne scaturirebbe di fatto bloccherebbe il paese vista l’impossibilità di poter formare un nuovo governo.
Alla fine è proprio in quest’ottica che possono essere ricondotte le parole di Luigi Di Maio. Quella “responsabilità di non lasciare il paese nel caos” è interpretabile come una disponibilità di fondo a stringere patti di governo per non immobilizzare il paese.
Nel caso, senza dubbio il Movimento 5 Stelle chiederebbe di avere la guida del paese chiedendo l’appoggio, che si fonderebbe su alcuni punti fondamentali, ad altre forze politiche per poter contare su una maggioranza alla Camera e al Senato.
Da tempo si parla di un possibile accordo tra i pentastellati e la destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Anche Pier Luigi Bersani però spesso ha lanciato segnali di dialogo. Non bisogna dimenticare che, dopo il voto nel 2013, fu proprio l’ex candidato premier del PD a rivolgersi ai 5 Stelle per dar vita a un governo.
L’invito poi come ben sappiamo cadde nel vuoto e alla fine Bersani si fece da parte, lasciando a Enrico Letta il compito di far nascere un esecutivo dalle larghe intese con Forza Italia e i centristi.
Se mai ci dovessero essere alleanze per il Movimento 5 Stelle però potrebbe essere soltanto con il duo Salvini-Meloni: solo così ci potrebbero essere i numeri per governare visto che la sinistra non è in grado al momento di poter garantire un pari numero di voti rispetto la destra.
In campagna elettorale Luigi Di Maio dovrà affrontare lo spinoso tema delle alleanze. Si vedrà quindi se il Movimento continuerà a tirare dritto per la propria strada oppure, per la prima volta, si renderà disponibile anche a scendere a patti con gli altri partiti.