Home > Altro > Archivio > Crollo Partite IVA: il lavoro autonomo è il più colpito dalla crisi. Ecco i (…)
Crollo Partite IVA: il lavoro autonomo è il più colpito dalla crisi. Ecco i numeri
venerdì 13 dicembre 2013, di
La crisi degli ultimi 5 anni ha avuto ripercussioni fortissime sul mercato del lavoro, sulle imprese, sui piccoli commercianti. Uno dei tanti fenomeni a cui ha condotto è stato il crollo delle Partite IVA: tra il 2008 (inizio della crisi) e il settembre di quest’anno (ultimo dato disponibile) hanno chiuso l’attività ben 415.000 Partite IVA.
Secondo la CGIA di Mestre i più colpiti sono stati i lavoratori in proprio, gli artigiani, i commercianti e gli agricoltori, diminuiti, nello stesso periodo, di ben 345.000 unità.
Un chiaro sintomo che il lavoro autonomo è stato tra i più colpiti dalla sfavorevole congiuntura economica, come conferma il Presidente di Confimpresa Molise, Luigi Zappone:
"La crisi economica che ancora investe il nostro Paese, tra recessione e austerity, ha fatto in modo che i lavoratori autonomi in generale e quelli del settore commerciale in particolare, risultino essere la fascia che, proporzionalmente, ha pagato il conto più salato di questi anni di crisi, perdendo man mano circa 420 mila posti di lavoro e bruciando circa 70 miliardi di reddito disponibile. E’ da tempo che andiamo sostenendo che occorre quantomeno un momento di riflessione sulla vicenda, almeno dal punto di vista ’del lavoro’. Avevamo lanciato l’allarme - almeno da un paio di anni addietro - facendo rilevare come per i lavoratori autonomi, composti in larga parte da piccoli e micro imprenditori (in prevalenza del settore commerciale, almeno nella nostra realtà territoriale) fosse diventato insostenibile il ’peso’ che, tra fisco e recessione, stava finendo - come poi ha finito - di ’schiacciare’ la categoria".
Il leader Fiom Maurizio Landini ha espresso ciò che sembrerebbe una percezione generale, ovvero una profonda crisi di rappresentanza politica, sindacale, delle imprese e del mondo del lavoro artigiano e autonomo: c’è anche questo nel Movimento dei Forconi, mobilitatosi in questi giorni.
Crollo delle Partite IVA
Il fatto che il lavoro autonomo abbia subito un colpo durissimo a causa della crisi e che sia stato il più colpito è ribadito ancora una volta dal segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi:
“In proporzione, la crisi ha colpito in maniera più evidente il mondo delle Partite IVA rispetto a quello del lavoro dipendente. In termini assoluti, la platea dei subordinati ha perso 565.000 lavoratori, mentre in termini percentuali è diminuita solo del 3,2%, con una quota del numero dei posti di lavoro persi sul totale della categoria pari al 3,3%. Tassi, questi ultimi, che sono meno della metà di quelli registrati dai lavoratori indipendenti”.
Ecco come è stata la variazione dell’occupazione negli ultimi anni di crisi.
E questo è quanto accaduto a livello geografico.
Bortolussi ha anche spiegato le particolari difficoltà che il lavoro autonomo deve gestire e che pesano in tempo di crisi:
"A differenza dei lavoratori dipendenti, quando un autonomo chiude l’attività non dispone di alcuna misura di sostegno al reddito. Ad esclusione dei collaboratori a progetto che possono contare su un indennizzo una tantum, le Partite IVA non usufruiscono dell’indennità di disoccupazione e di alcuna forma di cassaintegrazione o di mobilità lunga o corta. Spesso si ritrovano solo con molti debiti da pagare e un futuro tutto da inventare”.