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Corea del Nord furiosa: cosa prevedono le sanzioni più dure mai votate dall’ONU
martedì 12 settembre 2017, di
Cosa prevedono le sanzioni ONU contro la Corea del Nord e quali conseguenze potrebbero avere dal punto di vista economico?
A far parlare più di ogni altra cosa sono state le decisioni delle Nazioni Unite sul petrolio. Con delusione degli USA che avevano previsto un embargo totale, le sanzioni ONU hanno previsto il taglio del 30% delle esportazioni di greggio e dei suoi derivati verso la Corea del Nord.
In realtà le decisioni approvate all’unanimità sono state molto più morbide rispetto a quelle proposte dagli Stati Uniti. Questi ultimi sono stati costretti a concedere molto più di quanto pensato all’ONU, ma non soltanto dal punto di vista del petrolio.
Cosa prevedono le sanzioni alla Corea del Nord, già definite come le più dure mai votate, e quali le loro conseguenze economiche?
L’entità delle sanzioni
Dopo una lunghissima giornata di discussioni e contrattazioni, alle ore 18:00 americane (mezzanotte italiana) le Nazioni Unite hanno approvato ufficialmente il documento sulle sanzioni alla Corea del Nord.
Il testo è stato notevolmente ammorbidito rispetto alla versione iniziale presentata dagli USA, il tutto con l’obiettivo di ottenere l’appoggio di Russia e Cina che in quanto membri permanenti hanno diritto di veto.
Tra le prime sanzioni vale la pena di notare quelle relative all’industria tessile della Corea del Nord, un settore che permette al Paese di guadagnare circa 752 milioni di dollari l’anno. Le Nazioni Unite hanno approvato un vero e proprio bando alle esportazioni di prodotti tessili da Pyongyang mettendo con le spalle al muro una delle principali fonti di finanziamento del Paese.
Anche l’industria energetica nordcoreana è stata colpita dalle sanzioni da poco approvate. Il documento partorito dall’ONU ha imposto il divieto di fornitura, vendita e trasferimento sia di gas naturale che di prodotti petroliferi raffinati.
Il blocco delle esportazioni petrolifere verso la Corea del Nord non è stato però totale come avrebbero voluto gli USA. Le sanzioni hanno infatti concesso il trasferimento di prodotti fino a 500 mila barili per un periodo di 3 mesi dal 1° settembre e fino a 8,5 milioni di barili l’anno dal 1° gennaio 2018. Il trasferimento, si legge nel documento ONU, dovrà essere impiegato solo per il sostentamento della popolazione.
Le conseguenze delle sanzioni potrebbero essere imponenti per l’economia della Corea del Nord se non fosse che l’ONU ha di fronte un Paese poco incline all’accettazione e alla diplomazia. Pyongyang non è stata mai nota per la sua letterale osservazione delle sanzioni imposte e negli ultimi sei mesi ha esportato illegalmente carbone, ferro e tessuti per un valore complessivo di quasi 300 milioni di dollari.
Ora che è più chiaro cosa prevedono le sanzioni ONU viene da chiedersi se esse avranno davvero un impatto o se la Corea del Nord finirà per ignorarle riprendendo il braccio di ferro nucleare con il resto del mondo e mandando in fibrillazione i mercati globali.